SPE173: Qualità Sensoriale, Emotiva e Comunicativa nelle Mostre
Modulo 1: Qualità Sensoriale

Sommario
Lezione 1. Coinvolgimento dei Visitatori (2 ore) 3
Lezione 2. Multisensorialità: Vista e Udito (3 ore) 10
Lezione 3. Multisensorialità: Tatto, Olfatto e Gusto (2 ore) 26
Lezione 4. Partecipazione, Approccio tematico e Immersione (2 ore) 37
Lezione 6. Posizionamento delle Opere 50
Premessa
Coinvolgere il visitatore attraverso i sensi, le emozioni e il linguaggio
Questo corso esplora le componenti esperienziali e interpretative della qualità espositiva, con particolare attenzione alla capacità di una mostra di coinvolgere il visitatore in modo integrato attraverso i sensi, le emozioni e la comunicazione.
Questi elementi, sebbene rappresentativi delle mostre esperienziali e interpretative, sono applicabili, con gli opportuni adattamenti, a qualsiasi tipologia di mostra.
Attraverso principi teorici, casi studio ed esempi operativi, il corso offre una guida per progettare esposizioni che parlano alle persone non solo attraverso la vista, ma tramite un’esperienza ricca, multisensoriale e memorabile.
Per un’analisi approfondita dei principi esperienziali e interpretativi, si rimanda al corso SPE152 – “Heritage Interpretation 2: I Principi dell’Interpretazione del Patrimonio Culturale”. In questa sede, tali principi verranno richiamati e applicati in forma semplificata, adattandoli agli obiettivi specifici dell’allestimento espositivo.
È importante sottolineare che la qualità finale di un evento espositivo non dipende esclusivamente dagli aspetti espositivi, ma coinvolge una serie di elementi più ampi, tra cui:
- Il contesto organizzativo dell’ente promotore.
- La pianificazione e progettazione dell’evento espositivo.
- Le attività di valutazione e miglioramento continuo dell’esperienza espositiva.
Tuttavia, questi aspetti non rientrano negli obiettivi di questo corso e vengono trattati in altri corsi specifici dedicati alla gestione complessiva degli eventi espositivi o alle mostre esperienziali e interpretative
Questo modulo si concentrerà quindi esclusivamente sugli elementi che determinano la qualità dell’allestimento e della fruizione espositiva, con particolare attenzione all’interazione tra estetica, funzionalità e coinvolgimento del visitatore.
Lezione 1. Coinvolgimento dei Visitatori (2 ore)
Un’esperienza espositiva, sia essa di tipo classico (Exhibition Experience) o interpretativo (Heritage Exhibition Experience), può essere considerata come un processo strutturato, il cui obiettivo principale è coinvolgere i partecipanti e generare significati, attraverso l’attivazione integrata di alcune dimensioni fondamentali.
Tali dimensioni rappresentano i macro-obiettivi dell’esperienza espositiva, ovvero i pilastri progettuali su cui si fonda la qualità dell’esperienza e la sua capacità di generare impatto sul pubblico.
Uno degli aspetti più rilevanti di un’esperienza espositiva di qualità è la sua capacità di attivare un coinvolgimento integrato, che tocchi i sensi, le emozioni e, in particolare nel caso delle esperienze a carattere interpretativo, anche la comunicazione significativa.
Ogni macro-obiettivo corrisponde a un elemento essenziale del processo espositivo e si collega a specifici principi esperienziali e interpretativi, che guidano la progettazione, l’allestimento e la fruizione. Questi principi possono essere adattati e applicati, con le opportune semplificazioni, anche a tipologie espositive diverse, mantenendo intatta la loro funzione generativa.
I macro-obiettivi espositivi non operano in maniera isolata: al contrario, interagiscono tra loro in modo sinergico, contribuendo ad amplificare l’efficacia comunicativa, l’efficienza organizzativa e la profondità esperienziale complessiva dell’evento espositivo.
Coinvolgimento Sensoriale nell’Esperienza Espositiva
![Official] teamLab Borderless TOKYO, Azabudai Hills](https://www.itinerariesperienziali.it/wp-content/uploads/2025/08/official-teamlab-borderless-tokyo-azabudai-hills-3.png)
teamLab Borderlessc
Il coinvolgimento sensoriale è un elemento da non sottovalutare nella progettazione di un evento espositivo, in quanto consente ai visitatori di instaurare un’interazione profonda con le opere, gli oggetti esposti, l’artista o il Patrimonio Culturale rappresentato. Stimolare i sensi non è solo un mezzo per catturare l’attenzione, ma anche un potente strumento per catturare l’attenzione. Attraverso un uso consapevole degli stimoli sensoriali, una mostra può trasformarsi da semplice esposizione a esperienza immersiva, in cui i visitatori non si limitano a osservare, ma vivono lo spazio espositivo con tutti i loro sensi.
Questa strategia è particolarmente efficace nelle mostre esperienziali e interpretative, ma può essere applicata con successo a qualsiasi tipologia di esposizione.
Principi Associati al Coinvolgimento Sensoriale
Il coinvolgimento sensoriale si basa su una serie di principi che, se applicati in modo sinergico, possono amplificare l’efficacia dell’esperienza espositiva. Maggiore è l’integrazione di questi principi, maggiore sarà la capacità della mostra di coinvolgere i sensi dei visitatori.
- Approccio Multisensoriale: La visita espositiva dovrebbe attivare più sensi (vista, udito, tatto, olfatto e, quando possibile, gusto) per arricchire la percezione complessiva dell’evento.
- Partecipazione: L’esperienza espositiva dovrebbe prevedere attività interattive che incoraggino i visitatori a partecipare attivamente piuttosto che limitarsi a osservare.
- Approccio Tematico: La mostra dovrebbe essere costruita intorno a un tema narrativo coerente, che colleghi tra loro gli stimoli sensoriali per creare un’esperienza unitaria. L’integrazione di elementi visivi, sonori e quando possibile, tattili che richiamano un unico concetto permette ai visitatori di percepire la mostra in modo strutturato e coinvolgente.
- Approccio Estetico: Un ambiente esteticamente curato rafforza l’esperienza sensoriale, migliorando la percezione visiva, cromatica e spaziale. L’attenzione ai dettagli, all’armonia dei colori, all’illuminazione e alla disposizione delle opere contribuisce a creare un impatto emotivo forte e a rendere il percorso espositivo più gradevole e immersivo.
- Immersione: L’immersione sensoriale è il risultato dell’applicazione integrata dei principi di multisensorialità, partecipazione, estetica e approccio tematico. L’obiettivo è portare il visitatore a sentirsi parte della mostra, coinvolgendolo in un’esperienza che supera la semplice osservazione e lo trasporta in un universo narrativo ed emozionale.
Coinvolgimento emotivo nell’Esperienza Espositiva

Marina Abramović: The Artist Is Present
Un’esperienza espositiva efficace non si limita a presentare opere o reperti, ma deve essere in grado di creare connessioni emotive tra il visitatore, l’artista e le opere esposte o, nel caso di mostre dedicate al Patrimonio Culturale, con il patrimonio stesso. L’obiettivo è stimolare curiosità, riflessione e in alcuni casi, senso di appartenenza, rendendo la visita un’esperienza significativa e memorabile.
L’emozione è il ponte che collega il contenuto espositivo alla sfera personale dei visitatori. Un’esposizione capace di suscitare emozioni profonde favorisce non solo il coinvolgimento, ma anche una maggiore comprensione e interiorizzazione dei messaggi trasmessi.
Alcuni principi Associati al Coinvolgimento Emotivo
Il coinvolgimento emotivo nell’esperienza espositiva è strettamente legato ad alcuni principi fondamentali. Maggiore è l’integrazione di questi principi, più efficace sarà l’impatto emozionale della mostra.
- Unicità: Ogni evento espositivo dovrebbe essere irripetibile, offrendo un’esperienza originale e distintiva che lasci un’impronta indelebile nella memoria dei visitatori. L’unicità può derivare dal concept, dall’allestimento, dall’approccio narrativo o dall’interazione con il pubblico. Una mostra che si distingue genera un impatto emotivo più forte e duraturo.
- Approccio Relazionale: Un aspetto cruciale dell’esperienza espositiva è la creazione di un legame tra:
- L’artista e il suo percorso creativo.
- Le opere esposte e la loro interpretazione.
- Il patrimonio culturale, quando presente.
- Il contesto espositivo (spazio e atmosfera).
- Il visitatori, come soggetti attivi e partecipi dell’esperienza.
- Apprendimento Esperienziale: L’apprendimento in una mostra non dovrebbe limitarsi alla semplice fruizione passiva, ma favorire un processo cognitivo. Il visitatore dovrebbe essere stimolato a riflettere, esplorare e interagire, sviluppando una connessione personale con le opere o i temi trattati. Tecniche come il racconto narrativo, l’interattività e il coinvolgimento diretto possono rendere l’apprendimento più efficace e memorabile.
- Intrattenimento e Coinvolgimento Ludico: Elementi di intrattenimento o momenti ludici possono rafforzare il legame emotivo con la mostra, rendendo la visita più piacevole e coinvolgente. L’uso di esperienze interattive, performance dal vivo, installazioni dinamiche e attività partecipative contribuisce a mantenere viva l’attenzione del pubblico e a favorire un’esperienza emozionale più intensa.

Rain Room di Random International
Coinvolgimento comunicativo nell’Esperienza Espositiva

Rauschenberg: The 1/4 Mile
Questa dimensione è caratteristica delle esperienze interpretative, ma alcuni suoi principi possono essere adattati e applicati anche alle esperienze espositive di tipo classico, in particolare quando si intende arricchire la fruizione attraverso contenuti narrativi, simbolici o contestuali.
Nelle esposizioni a carattere interpretativo, la comunicazione rappresenta una terza dimensione fondamentale, che si aggiunge al coinvolgimento sensoriale ed emotivo.
È infatti attraverso la comunicazione che i significati, spesso nascosti o non immediatamente leggibili, delle opere e del patrimonio culturale vengono trasmessi, resi accessibili e condivisi con il pubblico.
Una comunicazione efficace non si limita a trasmettere informazioni, ma mira a stimolare la curiosità, attivare la riflessione e favorire connessioni emotive e intellettuali.
Diventa così uno strumento essenziale per trasformare la visita in un’esperienza autenticamente significativa.
Un’interpretazione ben strutturata sotto il profilo comunicativo consente al visitatore di andare oltre la semplice osservazione, favorendo una fruizione attiva in cui comprensione, interazione e partecipazione concorrono a rivelare il significato profondo del contenuto espositivo.
La dimensione comunicativa di un evento espositivo si fonda su una serie di principi chiave, che, se applicati correttamente, possono rendere l’esperienza più coinvolgente.
Principi Associati al Coinvolgimento Comunicativo
La qualità comunicativa di una mostra si fonda su una serie di principi chiave, che, se applicati correttamente, possono rendere l’esperienza più coinvolgente.
- Rivelazione (Comunicazione Ermeneutica): La comunicazione non dovrebbe limitarsi a descrivere le opere, ma svelarne i significati nascosti, trasformando la visita in un percorso di scoperta personale. Il visitatore deve sentirsi coinvolto nel processo interpretativo, sviluppando un legame più profondo con ciò che osserva.
- Provocazione: La comunicazione dovrebbe stimolare il pensiero critico, ponendo domande e suggerendo spunti di riflessione che portino il visitatore a indagare oltre l’immediata percezione dell’opera o dell’oggetto esposto. Una mostra efficace non offre solo risposte, ma sollecita nuove domande e prospettive.
- Approccio Sistemico: Ogni elemento del contesto espositivo dovrebbe essere integrato in una narrazione coerente, evitando la frammentazione delle informazioni. La comunicazione deve tenere conto dell’interazione tra le opere, il pubblico e l’ambiente circostante, creando un’esperienza fluida e strutturata.
- Approccio su Misura: La comunicazione dovrebbe essere adattata al pubblico di riferimento, tenendo conto delle sue caratteristiche, conoscenze pregresse, bisogni e aspettative. Offrire percorsi personalizzabili o livelli di approfondimento differenti consente di migliorare la fruizione per visitatori con diverse competenze o interessi.
- Approccio Creativo: L’uso di tecniche narrative innovative (come lo storytelling, la realtà aumentata e le esperienze interattive) può rendere la visita più dinamica e stimolante. La creatività nella comunicazione consente di catturare l’attenzione del pubblico e rendere la mostra maggiormente interessante e convolgente.
- Comunicazione Fondata sui Fatti: La credibilità della comunicazione è essenziale: l’interpretazione deve basarsi su dati accurati, evidenze storiche e fonti attendibili. La corretta contestualizzazione dei contenuti consente di evitare la banalizzazione o la distorsione delle informazioni.
- Semplicità e Coerenza Comunicativa: Il messaggio deve essere chiaro, accessibile e coerente con il contesto espositivo. Un linguaggio comprensibile, calibrato sul pubblico di riferimento, aiuta a rendere la comunicazione efficace senza semplificare eccessivamente il contenuto.
I principi di comunicazione elencati sono applicabili sia nelle mostre artistiche sia in quelle dedicate al patrimonio culturale. Tuttavia, principi come l’approccio su misura e l’interpretazione fondata sui fatti risultano particolarmente efficaci nelle esposizioni legate al patrimonio culturale.
L’approccio su misura implica l’adattamento della comunicazione alle specifiche caratteristiche del pubblico, tenendo conto delle sue conoscenze pregresse, interessi e aspettative. Nelle mostre sul patrimonio culturale, questo approccio è cruciale per rendere accessibili e coinvolgenti temi che potrebbero risultare complessi o distanti dall’esperienza quotidiana dei visitatori. Personalizzare l’esperienza espositiva facilita una comprensione più profonda e significativa del patrimonio presentato.
L’interpretazione fondata sui fatti sottolinea l’importanza di basare la comunicazione su dati accurati, evidenze storiche e fonti attendibili. Nelle mostre dedicate al patrimonio culturale, garantire l’accuratezza delle informazioni è fondamentale per preservare l’integrità storica e culturale degli oggetti esposti, evitando distorsioni o semplificazioni che potrebbero compromettere la comprensione autentica del patrimonio.
È importante sottolineare che, sebbene il coinvolgimento comunicativo sia un elemento distintivo delle esperienze interpretative, nulla vieta di integrare alcuni dei principi comunicativi anche nelle esperienze classiche. In questo caso, essi possono agire come elementi rafforzativi, potenziando l’efficacia del coinvolgimento sensoriale ed emotivo e contribuendo a una maggiore coerenza narrativa e significatività complessiva dell’esperienza.
Lezione 2. Multisensorialità: Vista e Udito (3 ore)
Coinvolgimento Sensoriale nell’Esperienza Espositiva

Superblue a Miami
Il coinvolgimento sensoriale, essenziale nelle mostre esperienziali e interpretative, può essere applicato in modo efficace, anche se in forma più semplice, in qualsiasi tipologia di esposizione.
Non si tratta solo di ammirare le opere d’arte con la vista, ma di creare un ambiente in cui i visitatori possono vivere l’arte attraverso una gamma completa di stimoli sensoriali, culturali e intellettuali.
In relazione alle Mostre di natura artistica, il principio della multisensorialità è intrinseco, almeno per la componente della “vista”, poiché l’arte visiva si basa principalmente sul coinvolgimento di questo senso. L’arte visiva, per sua natura, coinvolge direttamente la vista attraverso l’uso di colori, forme, luce e spazio per creare esperienze estetiche che catturano l’attenzione e stimolano le emozioni dei visitatori.
Per quanto riguarda gli altri sensi il principio della multisensorialità può essere applicato tramite alcuni accorgimenti strategici che puntano sulla stimolazione dei sensi.
Vista

La vista è il senso predominante attraverso cui l’arte visiva comunica e trasmette significati. La componente visiva è stimolata non solo dall’opera stessa, ma anche dal design degli spazi espositivi, che devono essere visivamente attraenti, e dall’uso accorto dell’illuminazione.
Ecco alcuni aspetti da prendere in considerazione.
- Design e Scenografia Espositiva: L’uso attento del design degli spazi espositivi e la scelta di colori che rafforzano il messaggio destinato al visitatore, possono creare un ambiente visivamente stimolante. Abbiamo trattato questo aspetto nel Modulo “Principi di Design e Scenografia Espositiva”
- Illuminazione: È opportuno considerare come l’illuminazione, se ben progettata, possa influenzare positivamente l’esperienza del visitatore. La scelta delle sorgenti luminose deve essere basata su criteri di resa cromatica, temperatura di colore, direzione della luce e controllo dell’intensità.
- La capacità di gestire la luce diretta, indiretta, diffusa e focalizzata e gestire in modo intelligente l’interazione della luce con materiali e superfici espositivi è essenziale per un corretto coinvolgimenti visito, Abbiamo trattato questo aspetto nel Modulo “Illuminazione Espositiva”.
- L’uso di illuminazione dinamica che cambia colore e intensità mentre i visitatori si muovono attraverso diverse sezioni di una mostra può guidare l’attenzione e l’interesse dei visitatori.
- Proiezioni e Mapping: In alcuni casi, in base al contesto e in coerenza al tema scelto, può essere utile utilizzare proiezioni di luce e video mapping per trasformare gli spazi espositivi. Ad esempio, proiettare immagini in movimento sulle pareti o sul pavimento per creare un ambiente che cambia e si evolve.
Strategie per un’illuminazione efficace
(Per gli aspetti tecnici dettagliati sull’illuminazione, si rimanda al corso SPE172 “Allestimento Mostre”)
Una corretta illuminazione espositiva è fondamentale per valorizzare le opere d’arte e migliorare l’esperienza visiva dei visitatori. Un’illuminazione mirata e bilanciata consente di esaltare i dettagli, garantire un comfort visivo ottimale e creare un’atmosfera coerente con la narrazione espositiva.
SVI1. Selezione della Temperatura di Colore: Per ottenere una resa cromatica ottimale e valorizzare i colori delle opere:
- Opere con tonalità fredde → Utilizzare sorgenti luminose con temperatura tra 4000K e 5000K.
- Opere con tonalità calde → Preferire sorgenti luminose intorno ai 3000K.
Una corretta scelta della temperatura di colore contribuisce a mantenere l’integrità cromatica delle opere ed evitare alterazioni visive indesiderate.

Fonte: www.lumicom.it
Dalla rete: Temperatura di colore:
https://youtu.be/_QHWX2VTOiw?si=2hcVhM2sWltGPEVt
SVI2. Utilizzo di Illuminazione Direzionale: Valutare l’impiego di illuminazione direzionale per concentrare la luce sulle opere e minimizzare dispersioni luminose, evitando riflessi fastidiosi o abbagliamenti per i visitatori.

Fonte: www.lucelight.it
SVI3. Posizionamento Strategico dei Faretti: I punti luce devono essere collocati in modo che la loro traiettoria sia indirizzata esclusivamente verso l’opera, evitando che il fascio luminoso colpisca direttamente gli occhi dei visitatori lungo il percorso di visita.
SVI4. Uso di Luci d’Accento: L’illuminazione d’accento può essere utile per mettere in evidenza dettagli particolarmente significativi di un’opera, come trame pittoriche, incisioni o specifici elementi decorativi.

Fonte: https://www.erco.com/it/progettare-l-illuminazione/know-how-sull-illuminazione/progettazione-illuminotecnica/illuminazione-d-accento-7498/
SVI5. Evitare Fonti di Abbagliamento: Luce eccessivamente intensa o mal posizionata può generare zone di abbagliamento fastidiose. È importante regolare l’intensità luminosa per garantire un’illuminazione confortevole e uniforme.
SVI6. Evitare Contrasti Eccessivi tra Luci e Ombre: Un contrasto troppo marcato tra zone molto luminose e aree in ombra può affaticare la vista e compromettere la leggibilità dell’opera. L’illuminazione deve essere calibrata per garantire una transizione armoniosa tra le diverse aree espositive.
SVI7. Illuminazione delle Opere Tridimensionali: Per le opere tridimensionali (sculture, installazioni, manufatti artistici), si consiglia di utilizzare illuminazione focalizzata per enfatizzare i volumi e le forme:
- L’uso di almeno due proiettori contrapposti permette di ottenere un effetto di controcampo, evidenziando i contorni senza appiattire la percezione dell’opera.
- La combinazione di luci dirette e indirette aiuta a creare un equilibrio di ombre, evitando che la scultura perda tridimensionalità a causa di un’illuminazione troppo uniforme.

Fonte: www.lucelight.it
Alcune mostre si svolgono in spazi espositivi dove le possibilità di intervento sulle fonti luminose preesistenti e sui sistemi di montaggio sono limitate.
Nella foto seguente, ad esempio, per ottenere un’illuminazione focalizzata sulle opere, è stata adottata una soluzione mirata:
- Le luci centrali sono state spente per ridurre la dispersione luminosa e migliorare il contrasto visivo.
- Le lampade dei faretti preesistenti, che emettevano luce anche lateralmente, sono state sostituite con lampade direzionali, in grado di concentrare il fascio luminoso solo sulle opere senza generare riflessi o dispersioni laterali.
- Sono state utilizzate proiezioni di luce per attenuare il contrasto tra le pareti colorate, su cui sono disposte le opere, e il soffitto bianco e spoglio. Questo intervento ha contribuito a trasformare lo spazio espositivo, creando un ambiente più dinamico e armonioso.
Questa strategia ha permesso di valorizzare al meglio le opere all’interno delle limitazioni tecniche dello spazio, migliorando al contempo il comfort visivo dei visitatori.
Un risultato ancora più efficace si sarebbe potuto ottenere utilizzando lampade con zoom manuale per regolare l’ampiezza del fascio luminoso e dimmer per modulare l’intensità della luce in base alle esigenze espositive.

Particolare della mostra “Evanescenze: Oltre l’Orizzonte”.
Udito

L’elemento sonoro è un potente strumento espressivo che può influenzare profondamente l’esperienza dei visitatori all’interno di un’esposizione artistica. Il suono, sia sotto forma di musica, suoni ambientali o silenzio, può:
- Enfatizzare l’atmosfera della mostra, contribuendo a creare un’esperienza più immersiva.
- Alterare la percezione delle opere, guidando l’interpretazione e l’emozione del pubblico.
- Rafforzare la connessione tra visitatore e contenuto espositivo, trasformando una semplice visita in un’esperienza emotiva più profonda e memorabile.
Se integrato in modo efficace, il suono non è un semplice accompagnamento, ma un vero e proprio elemento narrativo che amplifica la percezione e il significato delle opere d’arte.
Stimoli Negativi nei Percorsi Espositivi

Sebbene il suono possa migliorare l’esperienza, un uso inappropriato o non controllato può causare disagio, distrazioni e perdita di interesse:
- Rumori di Fondo Invasivi: Rumori provenienti da traffico, cantieri o attività industriali possono disturbare l’ascolto di narrazioni o suoni naturali. Ad esempio, in un parco urbano, il rumore della città potrebbe sovrastare i suoni dell’ambiente naturale. In questo caso una soluzione potrebbe essere individuare, laddove possibile, location adeguate, utilizzo di microfoni direzionali o barriere antirumore.
- Suoni Sovrapposti o Confusi: In eventi che coinvolgono più aree tematiche, la sovrapposizione di musiche o narrazioni può creare un effetto cacofonico. In questi casi potrebbe aiutare, laddove fattibile, una adeguata pianificazione acustica per separare le zone o l’uso di materiali fonoassorbenti.
- Volume Inadeguato: Suoni troppo alti possono causare disagio fisico e mentale, rendendo difficile la concentrazione o la comprensione. Non dimenticare mai di regolare il volume in base al contesto e alle dimensioni del gruppo.
- Rumori Operativi: Suoni provenienti da attrezzature tecniche, come generatori o sistemi di climatizzazione, possono essere fastidiosi. Anche in questo caso studiare la possibilità di posizionare tali apparecchiature lontano dalle aree principali o utilizzare dispositivi a bassa rumorosità. Ovviamente laddove la cosa si può fare
Strategie per un Uso Efficace del Suono nell’Esposizione

SUD1. Musica di Sottofondo: Creare l’Atmosfera Giusta
La scelta della musica di sottofondo deve essere accuratamente calibrata in base al tema dell’esposizione e al tipo di esperienza che si vuole creare.
- Spazi Espositivi Generali: Per le sale espositive tradizionali, è preferibile scegliere melodie rilassanti e neutrali che favoriscano la concentrazione sulle opere senza risultare invadenti. Alcuni esempi includono:
- Musica classica leggera (es. brani per pianoforte o strumenti a corda).
- Jazz soft o musica ambientale acustica, che creano un’atmosfera accogliente e raffinata.
- Minimalismo musicale, particolarmente efficace nelle esposizioni d’arte contemporanea.
- Installazioni Tematiche e Mostre Contestualizzate: In alcune mostre, la musica può essere un elemento narrativo che contestualizza le opere. Esempi:
- Una mostra dedicata all’arte barocca può includere brani di Bach o Vivaldi per trasportare il visitatore nell’epoca storica.
- Un’esposizione su culture etniche può integrare musica tradizionale per evocare la dimensione culturale delle opere.
SUD2. Suoni Ambientali: Creare un’Immersione Sensoriale

I suoni ambientali possono amplificare l’atmosfera della mostra, stimolando la percezione sensoriale e migliorando il coinvolgimento emotivo.
- Suoni della Natura: Perfetti per mostre legate all’arte paesaggistica, all’ecologia o alla fotografia naturalistica. Possono includere:
- Suono dell’acqua che scorre (adatto per esposizioni legate all’acqua o alla meditazione).
- Cinguettio degli uccelli, fruscio delle foglie, vento, che possono accompagnare opere ispirate alla natura.
- Suoni Urbani: Nelle mostre che esplorano temi contemporanei, sociali o industriali, è possibile integrare:
- Rumori di città (traffico, voci in lontananza) per mostrare la dinamica della vita urbana.
- Suoni di fabbriche o macchinari, utili in mostre legate all’industrializzazione o all’architettura moderna.
SUD3. Il “Suono del Silenzio”: Il Valore della Quietudine

L’installazione del silenzio assoluto al Guggenheim Museum
Il silenzio è spesso un elemento sottovalutato, ma in molti contesti espositivi può essere il miglior alleato per la contemplazione.
- In esposizioni dedicate all’arte astratta, alla fotografia concettuale o alle opere di forte impatto emotivo, il silenzio o suoni impercettibili possono amplificare la concentrazione e il coinvolgimento interiore del visitatore.
- Evitare rumori di disturbo (come suoni provenienti da altre sale o da dispositivi elettronici non controllati) è fondamentale per garantire un’esperienza di qualità.
SUD4. Adattamento del Suono al Contesto Espositivo
L’uso strategico del suono deve sempre essere valutato in base al tema della mostra, alla tipologia di spazio espositivo e al pubblico di riferimento.
- In alcune situazioni, è utile combinare musica di sottofondo e suoni ambientali, creando un equilibrio sonoro che accompagna l’esperienza senza sovrastarla.
- Il suono dovrebbe sempre essere dosato con cura, evitando volumi eccessivi che possano distrarre o risultare invasivi.
In sintesi
L’integrazione del suono nelle mostre non è un elemento secondario, ma un fattore che può arricchire significativamente l’esperienza espositiva.
- Una musica adeguata può rafforzare l’atmosfera e guidare emotivamente il visitatore.
- I suoni ambientali possono creare un’immersione più profonda, avvicinando il pubblico alla narrazione visiva dell’esposizione.
- Il silenzio, se ben gestito, può diventare uno strumento di riflessione e contemplazione, valorizzando l’intensità dell’esperienza artistica.
SKALAR – Reflections in Light & Sound

Creato da Christopher Bauder e Kangding Ray, SKALAR è una grande installazione artistica che esplora l’impatto complesso della luce e del suono sulla percezione umana. Utilizzando specchi cinetici, luci in movimento e un sofisticato sistema sonoro multicanale, l’opera offre un’esperienza narrativa audiovisiva che coinvolge i visitatori attraverso un ciclo di emozioni umane.
Link al sito web: https://www.skalar.art/
Video di approfondimento:
https://youtu.be/lM3vkDG3bZc?si=XkYshy9NzdCvODEh
Wassily Kandinsky e l’Arte della Sinestesia

L’artista russo Wassily Kandinsky, noto per le sue associazioni tra musica e colore, ha creato opere d’arte che esprimono come ogni nota musicale corrisponda a un colore specifico. Le sue opere astratte sono un esempio di come la vista possa essere utilizzata per esplorare altre dimensioni sensoriali attraverso l’arte.
Link al sito web:
https://youtu.be/acSXY1KdtXM?si=EeP7vkPlh6FN1JaU
Ámà: The Gathering Place – Cleveland Museum of Art
Questa installazione di Emeka Ogboh integra sculture e tessuti con registrazioni di canti popolari Igbo, creando un ambiente multisensoriale che stimola sia la vista che l’udito. I visitatori possono ascoltare la musica che si diffonde attraverso altoparlanti disposti strategicamente nell’atrio, rendendo l’esperienza visiva ancora più coinvolgente.

Video di approfondimento:
https://youtu.be/owM0DR9zAlQ?si=LYelZA136Ty-pJ95
The Art of Music – San Diego Museum of Art
Questa mostra esplora l’intersezione tra arte visiva e musica, presentando oltre 200 opere che includono dipinti, sculture, installazioni video e sonore, e strumenti musicali. La mostra mette in evidenza come la musica abbia influenzato l’arte visiva attraverso i secoli, creando un dialogo tra i due media.

Link al sito web: https://www.sdmart.org/exhibition/the-art-of-music/
Video di approfondimento:
https://youtu.be/M1ibeJqu4Nw?si=xlxwk6CMcLf3Kn1x
Lezione 3. Multisensorialità: Tatto, Olfatto e Gusto (2 ore)
Tatto
”Oltre lo sguardo”, doppia personale di Ambrogio Bosco e Antonio Del Prete – 2020
La sensazione fisica degli ambienti espositivi, delle opere e delle installazioni può influenzare in modo significativo il coinvolgimento emotivo, cognitivo e sensoriale del visitatore. La stimolazione tattile, quando è progettata con intelligenza e coerenza, diventa un veicolo esperienziale potente, in grado di arricchire la fruizione e aumentare la soddisfazione complessiva del pubblico.
In alcune mostre, come quelle che includono opere d’arte tattili o installazioni interattive, il coinvolgimento tattile è intrinseco e centrale. Tuttavia, anche in contesti più tradizionali, è possibile integrare accorgimenti progettuali per attivare il senso del tatto in modo indiretto ma efficace, contribuendo a costruire un ambiente più accogliente, coinvolgente e multisensoriale.
Strategie per l’Integrazione del Tatto negli Spazi Espositivi
STA1. Materiali Naturali: L’inserimento di materiali naturali come legno, pietra, lino o altri tessuti organici negli arredi e nei dettagli architettonici può rafforzare il legame tematico con l’esposizione. Questi materiali, anche se non toccati direttamente, generano una presenza tattile percepita che arricchisce l’esperienza sensoriale complessiva. Esempio: una mostra sul paesaggio o sull’arte rurale può includere panchine in legno grezzo, supporti in pietra naturale o rivestimenti in tessuto grezzo per evocare ambienti autentici.
STA2. Tessuti e Superfici Tattili Accoglienti: L’uso di tessuti e superfici che invitano al contatto – come tappeti morbidi, pareti rivestite, tende decorative, sedute imbottite o elementi in velluto – può rendere lo spazio espositivo più confortevole, caldo e sensorialmente ricco. Questi elementi, pur essendo parte dell’ambiente e non delle opere, contribuiscono a creare un’atmosfera che favorisce la permanenza e l’immersione.
STA3. Percorsi Tattili e Interattivi: La progettazione di percorsi tattili permette ai visitatori di interagire fisicamente con materiali e superfici, sperimentando direttamente la varietà delle sensazioni al tatto. Questi percorsi possono includere elementi come:
- Sabbia
- Ciottoli
- Corteccia
- Tessuti grezzi o vellutati
- Metalli freddi o superfici riscaldate
Questa soluzione è particolarmente utile nei percorsi educativi, nelle esposizioni sensoriali, e nei progetti accessibili a pubblici con disabilità visiva.
In sintesi
Il coinvolgimento tattile non è riservato unicamente alle mostre interattive, ma può essere discretamente e strategicamente integrato in ogni contesto espositivo. Valorizzare il tatto significa offrire ai visitatori una dimensione in più con cui entrare in relazione con lo spazio, le opere e i significati. In un approccio multisensoriale e interpretativo, anche una superficie, una stoffa o un materiale possono raccontare una storia e costruire un ponte tra contenuto ed esperienza.
Mostra “VISIONI TATTILI”
Alcantara “VISIONI TATTILI” exhibition with IULM University
The Senses: Design Beyond Vision – Cooper Hewitt, Smithsonian Design Museum
Questa mostra esplora le esperienze multisensoriali, includendo installazioni che combinano elementi visivi, tattili e sonori. Ad esempio, la mostra presenta una varietà di installazioni sonore che si integrano con le opere d’arte visiva per creare un’esperienza immersiva.

https://youtu.be/WiNiZ5W_WHQ?si=yGy8-392V_FqgAYD
Olfatto

Pieter Paul Rubens e Jan Brueghel il Vecchio, Il senso dell’olfatto, Olio su tavola, 110 x 66.5 cm, 1617, Madrid, Museo Nacional del Prado | Courtesy Museo Nacional del Prado
L’Olfatto nell’Esperienza Espositiva
Tra tutti i sensi, l’olfatto è forse quello che più profondamente attiva la memoria emotiva. Gli odori hanno un accesso diretto al sistema limbico, la parte del cervello responsabile delle emozioni, del comportamento, della memoria e dell’umore. Proprio per questo, integrare l’olfatto in un allestimento espositivo può rafforzare l’esperienza sensoriale e generare un impatto profondo e duraturo sul visitatore.
Stimolare l’olfatto non significa solo creare un’atmosfera piacevole, ma anche attivare associazioni, ricordi, suggestioni narrative che rendono la visita più coinvolgente e memorabile.
Olfatto e stimoli negativi
Mentre l’uso strategico degli aromi può migliorare notevolmente l’esperienza dei visitatori in una mostra, un uso non appropriato o eccessivo può avere l’effetto opposto, causando disagio e influenzando negativamente la percezione delle opere esposte. È essenziale pianificare attentamente la diffusione dei profumi, che dovrebbe essere effettuata in modo sottile e nelle aree appropriate, evitando l’uso eccessivo o in ambienti inadeguati. Ecco alcuni aspetti da considerare:
Aromi Troppo Intensi: Aromi eccessivamente intensi possono essere opprimenti e sgradevoli. Profumi molto forti in spazi chiusi come sale espositive possono diventare rapidamente fastidiosi, riducendo la soddisfazione dei visitatori. Ad esempio, in una galleria d’arte, l’uso di un profumo di lavanda molto forte potrebbe sopraffare i visitatori, distraendoli dalle opere d’arte e riducendo il loro apprezzamento per l’esposizione.
Allergeni e Irritanti: Alcuni visitatori possono essere allergici o sensibili a determinati profumi. L’esposizione a questi aromi potrebbe causare reazioni allergiche o problemi respiratori. Ad esempio, l’uso di candele profumate contenenti allergeni comuni come oli essenziali forti può provocare reazioni avverse in visitatori sensibili.
Mancanza di Coerenza con l’Ambiente: L’uso di un aroma che non si adatta al tema della mostra può risultare fuori luogo e diventare uno stimolo negativo per l’esperienza dei visitatori. Ad esempio, un aroma tropicale in una mostra dedicata all’arte nordica potrebbe sembrare inappropriato e non in linea con l’ambientazione tematica.
Contrasto con Altri Odori: Gli aromi artificiali possono entrare in conflitto con gli odori naturali presenti, creando un mix sgradevole. Ad esempio, diffondere un forte profumo floreale in una mostra che include materiali naturali come legno o fiori essiccati può risultare disarmonico e fastidioso.
Elementi di riflessione
- Preferenze Personali: Le preferenze personali variano enormemente tra gli ospiti. Un aroma apprezzato da alcuni potrebbe essere sgradito ad altri. Alcuni ospiti potrebbero trovare rilassante l’odore della lavanda, mentre altri potrebbero non gradirlo affatto e preferire aromi più freschi o neutri.
- Percezione di Qualità: Aromi percepiti come economici o di bassa qualità possono trasmettere un’immagine negativa della mostra, influenzando la percezione generale di cura e attenzione ai dettagli.
Strategie per l’Integrazione dell’Olfatto nelle Mostre
SOL1. Aromi Ambientali e Fragranze Contestuali
L’utilizzo di essenze diffuse nell’ambiente consente di amplificare il messaggio visivo ed emotivo delle opere. Le fragranze devono essere discrete, coerenti con il tema e non invadenti.
Esempi operativi:
- In una mostra sulla natura: essenze che richiamano il legno, la terra umida, le foglie o i fiori di campo.
- In una mostra fotografica dedicata ai viaggi: aromi che ricordano l’oceano, le spezie orientali, la sabbia calda, per far “rivivere” i luoghi rappresentati nelle immagini.
- In un percorso legato al mondo antico o alla storia: profumi di pergamena, incenso, cera, resine, per evocare ambienti storici e sensazioni del passato.
SOL2. Percorsi Olfattivi Tematici
È possibile progettare postazioni dedicate all’interazione olfattiva, in cui i visitatori possano annusare materiali, fragranze o oggetti odorosi in modo controllato e guidato. Questo può avvenire attraverso:
- Dispositivi olfattivi localizzati (es. diffusori nascosti integrati nei pannelli espositivi);
- Campane olfattive o contenitori a fruizione individuale;
- Elementi fisici odorosi da toccare o manipolare, come sacchetti di spezie, essenze naturali o materiali aromatici (legni resinosi, tessuti profumati, ecc.).
Questi percorsi possono essere utilizzati per:
- Enfatizzare la narrazione (es. un profumo che accompagna una leggenda o un racconto);
- Attivare la memoria (es. odori d’infanzia, cucine tradizionali, ambienti domestici);
Considerazioni progettuali
- Le fragranze devono essere non allergizzanti, ipoallergeniche e facilmente controllabili in termini di intensità e diffusione.
- È consigliabile utilizzare il profumo in modo selettivo, evitando una diffusione costante e indistinta che potrebbe risultare fastidiosa.
- L’olfatto è particolarmente potente quando viene integrato con coerenza narrativa, cioè associato a contenuti visivi, testuali o emotivi che lo giustificano all’interno dell’esperienza.
In sintesi
Integrare l’olfatto in un allestimento significa dialogare con la parte più profonda e istintiva dell’esperienza umana. In un contesto interpretativo ed esperienziale, l’uso ragionato degli odori può attivare emozioni, rafforzare i significati e stimolare connessioni personali, rendendo ogni mostra un viaggio unico e multisensoriale.
Per un esempio operativo si rimanda al caso di studio “Evanescenze: Oltre l’Orizzonte”, che prevede un percorso tattile olfattivo integrato capace di stimolare non solo i sensi del tatto e dell’olfatto, ma anche di evocare immagini interiori, emozioni e connessioni narrative profonde attraverso l’esplorazione fisica di materiali selezionati.
The Sense of Smell: An Olfactory Art Exhibit at Museo Nacional del Prado in Madrid
Questa mostra abbina il dipinto del XVII secolo “Il Senso dell’Olfatto” di Jan Brueghel il Vecchio e Peter Paul Rubens con dieci fragranze reali ispirate all’opera. I visitatori possono sperimentare questi profumi, che includono il fico e i guanti profumati, attraverso schermi interattivi che rilasciano gli aromi.

Video di approfondimento:
https://youtu.be/HIX_M0JFfY8?si=DBqXG2okAqTS7s1D
Museo della Preistoria della Tuscia e della Rocca Farnese
Il Percorso Tattile-Olfattivo del Museo della Preistoria della Tuscia e della Rocca Farnese di Valentano è un esempio concreto e ben realizzato di integrazione sensoriale in ambito museale, pensato per ampliare l’accessibilità e il coinvolgimento del pubblico, in particolare per le persone con disabilità visiva, ma efficace per tutti i visitatori.

Il percorso è stato progettato per stimolare simultaneamente il tatto e l’olfatto, permettendo ai visitatori di entrare in relazione diretta con le riproduzioni degli oggetti e con il contesto ambientale e culturale del territorio.
Componente Tattile: Il percorso include riproduzioni fedeli di oggetti preistorici e manufatti, realizzati con materiali resistenti e adatti alla manipolazione. I visitatori possono toccare liberamente questi oggetti, favorendo una comprensione tridimensionale e concreta della cultura materiale antica.
Componente Olfattiva: Durante il percorso, vengono proposti odori caratteristici della vita quotidiana della preistoria e dell’ambiente naturale della Tuscia. Gli odori, come quello del legno, dell’argilla, della cenere o di erbe aromatiche, aiutano a ricostruire l’atmosfera e il contesto di vita delle antiche comunità. L’olfatto viene così attivato per evocare sensazioni e ricordi, rendendo il racconto storico più vivido e coinvolgente.
https://www.museovalentano.it/scopri-il-museo/visita-il-museo/percorso-tattile-olfattivo/
Video di approfondimento:
https://youtu.be/ZaMWNA3uOaY?si=VtlPYY0fyf5MkPT0
Gusto
Il gusto è forse il senso meno comunemente associato all’esperienza museale o espositiva, ma in realtà può rivelarsi uno strumento potente di coinvolgimento multisensoriale.
L’integrazione del gusto è particolarmente efficace nelle esposizioni che trattano tematiche legate al territorio, alla natura, all’arte conviviale, alla ritualità alimentare o alla simbologia del cibo. Tuttavia, anche in altri contesti può essere impiegata con creatività e coerenza curatoriale, per amplificare il significato delle opere e arricchire l’esperienza dei visitatori.
Strategie per l’Integrazione del Gusto nelle Mostre
SGU1. Offerta di Prodotti Tipici Locali
L’inserimento di momenti di degustazione di prodotti enogastronomici locali (formaggi, salumi, mieli, oli, vini, dolci tradizionali, ecc.) consente di rafforzare il legame tra l’esperienza artistica e il patrimonio immateriale del territorio.
Vantaggi:
- Aumenta l’esperienza immersiva legata al contesto culturale.
- Rafforza la connessione tra visitatore e identità locale.
- Favorisce collaborazioni con produttori, artigiani e operatori turistici del territorio.
Esempio operativo: una mostra d’arte ispirata alla civiltà contadina ospitata in un museo etnografico può prevedere, al termine del percorso, una degustazione guidata di sapori locali, con schede descrittive legate al tema della mostra.
SGU2. Degustazioni Sensoriali Tematiche
Organizzare eventi o percorsi degustativi in cui il cibo viene associato in modo tematico e simbolico alle opere d’arte o ai temi trattati nella mostra. Questo approccio, oltre a stimolare il gusto, attiva associazioni sensoriali, sinestesiche e narrative.
Vantaggi:
- Aumenta il coinvolgimento emotivo e la memorabilità dell’esperienza.
- Favorisce l’interazione e la partecipazione attiva dei visitatori.
- Stimola una lettura più profonda delle opere attraverso i sensi.
Esempi applicativi:
- In una mostra sul rapporto tra arte e natura, si possono proporre assaggi di prodotti biologici, erbe spontanee o cibi ispirati al paesaggio raffigurato, con spiegazioni su come i sapori evocano elementi naturali presenti nelle opere.
- In una mostra d’arte contemporanea dedicata alla materia e alla forma, si può organizzare una degustazione di diversi tipi di cioccolato (fondente, speziato, fruttato, salato), abbinandoli a opere con simili “superfici sensoriali” o cariche espressive. Ogni assaggio diventa una chiave di lettura per l’opera corrispondente.
Amuse-bouche: The Taste of Art – Museum Tinguely, Basilea.
Questa mostra ha esplorato il senso del gusto come una dimensione estetica della percezione, presentando opere di oltre 45 artisti internazionali. Le opere d’arte includevano elementi che potevano essere degustati, sfidando la tradizionale esperienza visiva delle mostre e invitando i visitatori a un’esperienza sensoriale completa.

https://www.tinguely.ch/en/exhibitions/exhibitions/2020/amuse-bouche.html
Lezione 4. Partecipazione, Approccio tematico e Immersione (2 ore)
Partecipazione diretta
Partecipazione Diretta nell’Esperienza Espositiva
La partecipazione attiva del visitatore rappresenta uno dei pilastri fondamentali delle mostre esperienziali e interpretative. Un’esposizione che favorisce l’interazione trasforma il pubblico da osservatore passivo a protagonista dell’esperienza, generando maggiore coinvolgimento, apprendimento e memorabilità.
In alcune mostre – come quelle che includono installazioni interattive, arte partecipativa o tecnologie immersive – il principio della partecipazione è intrinseco e strutturale. Tuttavia, anche in contesti più tradizionali, è possibile introdurre soluzioni progettuali che stimolino forme di coinvolgimento diretto, favorendo un dialogo tra visitatore, spazio e contenuto.
Tra i vantaggi della partecipazione abbiamo:
- Rafforza il coinvolgimento cognitivo, emotivo e fisico del visitatore.
- Favorisce l’apprendimento attivo e la costruzione personale del significato.
- Rende l’esperienza più dinamica, memorabile e personalizzata.
Strategie per l’Integrazione del Principio di Partecipazione Diretta
SPA1. Supporti Informativi Interattivi: Pannelli, schermi e totem digitali possono offrire esperienze di apprendimento attivo:
- Schermi touch con contenuti multimediali (video, immagini, quiz, mappe interattive).
- Qr-code da scansionare con lo smartphone per accedere a contenuti personalizzati.
- Pannelli sensibili al movimento o al tocco che attivano suoni, luci o animazioni.
Esempio: una galleria d’arte contemporanea può integrare una postazione dove il visitatore può selezionare opere e ascoltare brevi audio in cui l’artista racconta la genesi del lavoro.
SPA2. Oggetti e Ambienti Interattivi: Anche gli elementi dello spazio espositivo possono diventare strumenti di partecipazione:
- Pavimenti sensibili che cambiano colore o emettono suoni al passaggio.
- Pareti interattive che reagiscono al tocco o che consentono ai visitatori di scrivere messaggi o lasciare contributi visivi.
- Installazioni “attivabili” con movimenti, gesti o parole.
SPA3. Attività Animate o Guidate: La partecipazione può essere stimolata anche attraverso attività esperienziali dirette, come:
- Laboratori creativi o attività manuali.
- Sessioni guidate da artisti, mediatori o facilitatori culturali.
In sintesi
Integrare il principio della partecipazione diretta nelle mostre significa trasformare l’esperienza espositiva in un dialogo tra contenuti, visitatori e spazio.
Che si tratti di un’azione fisica, digitale o simbolica, il coinvolgimento attivo aumenta il senso di appartenenza, stimola la curiosità e lascia un impatto più profondo e duraturo.
Un visitatore che partecipa non guarda soltanto, ma vive e costruisce la mostra insieme a essa.
The Art of Banksy
Questa mostra presenta le opere del celebre street artist Banksy in un formato interattivo e immersivo. Gli spazi espositivi sono progettati per far vivere l’esperienza unica del suo lavoro, con sezioni che incoraggiano l’interazione dei visitatori con le sue opere.

Link al sito web: https://www.artofbanksy.com/
Video di approfondimento:
https://youtu.be/TbVGDJkQvc8?si=y7vky717om9rP2TY
The Obliteration Room di Yayoi Kusama
Una stanza interattiva dove i visitatori possono applicare adesivi colorati ovunque, trasformando l’ambiente collettivamente.

Video
https://youtu.be/-xNzr-fJHQw?si=MepjVEiPp6xD9JyK
Approccio Tematico
Approccio Tematico: La mostra dovrebbe essere costruita intorno a un tema narrativo coerente, che colleghi tra loro gli stimoli sensoriali per creare un’esperienza unitaria. L’integrazione di elementi visivi, sonori e quando possibile, tattili che richiamano un unico concetto permette ai visitatori di percepire la mostra in modo strutturato e coinvolgente.
Strategie per l’Integrazione del Principio di Approccio Tematico
STE1. Scelta Consapevole del Tema: Il tema deve essere selezionato in base alla coerenza con le opere esposte, alla rilevanza culturale o educativa, e alla sua capacità evocativa. Deve rispecchiare il messaggio che si intende trasmettere e risuonare con l’identità del pubblico previsto. Un buon tema non è solo un argomento, ma una struttura narrativa implicita, che accompagna il visitatore dall’ingresso all’uscita.
Esempio: In una mostra fotografica sui paesaggi industriali, il tema potrebbe essere “memorie di ferro e fumo”, suggerendo una lettura poetica, sociale e sensoriale delle immagini.
STE2. Design Espositivo Coerente con il Tema: Gli elementi scenografici (colori, materiali, suoni, illuminazione, arredi, supporti) devono riflettere e rafforzare il tema. La disposizione delle opere, il ritmo del percorso e la presenza di spazi di transizione devono seguire una logica narrativa. L’uso di un linguaggio visivo coerente (tipografia, icone, segnaletica) contribuisce a mantenere il filo tematico in ogni dettaglio.
Esempio: In una mostra sul viaggio nell’antichità, si può progettare uno spazio espositivo che evochi porti, sentieri, mappe antiche, suoni di mercati e profumi di spezie, in coerenza con il tema del cammino e dell’esplorazione.
Effetti dell’approccio tematico ben applicato
- Aumenta la comprensione e la memorabilità dell’esperienza.
- Favorisce il coinvolgimento del visitatore.
- Rende la mostra più accessibile anche a pubblici eterogenei, offrendo un punto di orientamento interpretativo.
- Supporta il lavoro del progettista, facilitando scelte coerenti in fase di ideazione, allestimento e comunicazione.
Titanic: The Artifact Exhibition

Questa mostra presenta artefatti recuperati dal relitto del Titanic insieme a ricostruzioni dettagliate di interni della nave. Il tema centrale è la vita a bordo del Titanic prima del tragico naufragio, offrendo una visione intima della storia sociale ed economica di quel periodo.
Video di approfondimento:
https://youtu.be/l-JDoAm298s?si=vl7_mLyW9ysWLIn2
The Art of the Brick
L’artista Nathan Sawaya usa milioni di mattoncini LEGO per creare sculture e riproduzioni di opere d’arte famose. Ogni pezzo esplora temi di creatività e innovazione, dimostrando come oggetti di uso quotidiano possano essere trasformati in opere d’arte complesse.

https://youtu.be/rdTvjvWztVQ?si=87brs3r39768URGw
Immersione

ARTECHOUSE – Immersive Art Experiences
Obiettivo di questo principio è portare il visitatore a sentirsi parte della mostra, coinvolgendolo in un’esperienza che supera la semplice osservazione e lo trasporta in un universo narrativo ed emozionale.
Immersione: L’immersione sensoriale è il risultato dell’applicazione integrata dei principi di multisensorialità, partecipazione, approccio tematico e, come vedremo meglio nelle prossime lezioni, estetica.
L’immersione viene raggiunta quando tutti questi elementi si combinano armoniosamente per creare un’esperienza in cui i visitatori si sentono completamente assorbiti e coinvolti nel contesto espositivo, sia esso naturale, culturale o tecnologico.
L’approccio multisensoriale va applicato tenendo conto della differenza esistente tra le seguenti tipologie di mostre
Mostre Immersive Tecnologiche: Utilizzano strumenti come la realtà aumentata (AR), proiezioni interattive e suoni surround per creare effetti visivi e sensoriali che costituiscono l’essenza dell’esperienza espositiva, permettendo ai visitatori di esplorare mondi altrimenti irraggiungibili.
Mostre Immersive Centrate sulle Opere: Integrano elementi tecnologici per arricchire l’ambientazione e amplificare l’esperienza del visitatore, mantenendo le opere d’arte o i beni culturali al centro dell’attenzione. La tecnologia è utilizzata come strumento di supporto, senza sovrastare il contenuto artistico o culturale.
Questo tipo di mostra è concepito per rendere l’arte e il patrimonio culturale oggetto dell’esposizione, più accessibile e coinvolgente, permettendo ai visitatori di interagire con lo spazio espositivo e di immergersi nei temi e nei messaggi delle opere, senza che la tecnologia prenda il sopravvento o distolga l’attenzione dal contenuto artistico o culturale.
Strategie per l’Integrazione del Principio di Approccio Immersivo
SIM1. Tecnologia Immersiva adeguata: Strumenti tecnologici come la realtà aumentata (AR), proiezioni interattive e suoni surround possono arricchire l’esperienza, permettendo ai visitatori di esplorare mondi difficilmente ricreabili fisicamente. Esempio Operativo: In un museo di storia naturale, utilizzare la realtà virtuale per far vivere ai visitatori l’esperienza di camminare tra i dinosauri.
Ad esclusione delle mostre concentrate sulla tecnologia, per le mostre che prevedono l’esposizione di opere d’arte o beni culturali è opportuno fare un uso ponderato della tecnologia.
SIM2. Ambienti Tematici: Progettare ambienti che rispecchino pienamente il tema della mostra, fungendo da amplificatori dell’esperienza immersiva.
SIM3. Ambienti Estetici: Curare un design armonioso che crei un’atmosfera capace di catturare l’attenzione e favorire l’immersione, bilanciando bellezza e funzionalità.
SIM4. Narrativa Coinvolgente: Elaborare una narrazione coerente e profonda che guidi i visitatori attraverso la mostra, connettendoli emotivamente alle opere e al patrimonio culturale esposto. Esempio: In una mostra dedicata a un esploratore, ogni sala rappresenta una tappa del suo viaggio, con reperti, suoni e testi che raccontano la sua avventura.
SIM5. Interazione Emotiva e Intellettuale: Progettare esposizioni che non solo stimolino i sensi, ma anche l’intelletto e le emozioni dei visitatori. Esempio Operativo: Organizzare visite guidate con esperti che condividano storie e curiosità sulle opere d’arte e sugli artisti, creando una connessione emotiva e intellettuale con il pubblico.
SIM6. Eliminazione delle Distrazioni: Assicurarsi che l’ambiente espositivo sia privo di elementi dissonanti o distraenti, come rumori esterni, segnaletica incoerente o arredi fuori tema, per mantenere l’immersione del visitatore.
SIM7. Partecipazione Diretta: Coinvolgere attivamente i visitatori nelle attività espositive, trasformandoli da spettatori passivi a partecipanti attivi, aumentando il loro livello di immersione e coinvolgimento.
Lezione 5. Estetica

Gego: Measuring Infinity – Solomon R. Guggenheim Museum, New York
Obiettivo dell’approccio estetico
L’approccio estetico in ambito espositivo non si limita alla bellezza delle opere in sé, ma riguarda la cura complessiva dell’ambiente in cui queste sono collocate. Un’esposizione ben progettata, dal punto di vista estetico, rafforza l’esperienza sensoriale, migliora la percezione visiva, cromatica e spaziale, e contribuisce a generare un forte impatto emotivo nei visitatori.
L’Estetica come Collante dell’Esperienza espositiva
L’estetica rappresenta il collante che unisce multisensorialità, immersione e narrazione. Quando ben integrata, evita che l’esperienza risulti frammentata, caotica o eccessiva, trasformando una semplice sequenza di opere in un percorso coerente, armonico e memorabile.
Un allestimento che trascuri l’aspetto estetico rischia di compromettere l’efficacia comunicativa, il coinvolgimento emotivo e persino la comprensione del contenuto esposto.
Elementi Chiave dell’Approccio Estetico
1. Design degli Spazi Espositivi: La progettazione dello spazio deve valorizzare le opere e generare un’atmosfera coerente con il messaggio della mostra. L’integrazione consapevole di luce, colore, materiali, suoni e, quando possibile, profumi crea un ambiente immersivo ed evocativo.
2. Scenografia e Narrativa Visiva: La scenografia è parte integrante della mostra, non un semplice sfondo. Ogni elemento – dalle quinte sceniche alla disposizione dei pannelli – deve guidare il visitatore attraverso una narrazione visiva coerente.
3. Coerenza Tematica: Ogni elemento – opere, supporti, materiali, suoni e luci – deve rispecchiare e rafforzare il tema centrale dell’esposizione. Questa coerenza semantica e visiva facilita l’orientamento e l’immersione del visitatore.
4. Zona di Rispetto e Equilibrio Visivo: L’approccio estetico prevede l’adozione di una zona di rispetto per ogni opera: uno spazio che ne consenta la piena fruizione visiva ed emotiva, evitando sovraccarichi e sovrapposizioni percettive. È fondamentale mantenere un equilibrio tra elementi visivi e spazi vuoti, evitando eccessi che possano disturbare l’attenzione o compromettere l’armonia dell’allestimento.
Esempio: eliminare fonti di rumore visivo come segnaletica invadente, illuminazione sbilanciata o arredi incoerenti.
Evitare gli Eccessi
Pur essendo centrale, l’estetica deve essere misurata e funzionale. Un eccesso di stimoli – visivi, tattili, luminosi – può compromettere l’esperienza, generando sovraccarico sensoriale o distrazione.
Regola d’oro: ogni elemento deve servire l’opera, non oscurarla.
Evitare cattivi aspetti visivi
Cavi a vista, segnaletica incoerente, arredi danneggiati o inadeguati possono compromettere l’esperienza. Elementi fuori tema, come oggetti moderni in un contesto storico, devono essere evitati o nascosti.
In Conclusione: Estetica come Esperienza
Un buon allestimento estetico non è fine a sé stesso: contribuisce a trasformare l’esperienza espositiva in una narrazione coerente e multisensoriale, in grado di coinvolgere i visitatori a livello sensoriale, emotivo e comunicativo. Quando integrata con cura e consapevolezza, l’estetica diventa strumento di mediazione culturale, stimolo per l’immaginazione e ponte verso una comprensione profonda delle opere e del patrimonio esposto.
Strategie per l’Integrazione del Principio Estetico
SES1: Zona di rispetto visiva: Ogni opera deve poter “respirare” visivamente: deve cioè disporre di uno spazio libero attorno a sé per essere percepita in modo pieno, senza interferenze. Opere poste troppo vicine l’una all’altra rischiano di generare affollamento visivo, confusione percettiva e riduzione dell’impatto emotivo. Per i dettagli si veda la prossima lezione “Estetica e posizionamento delle Opere”
SES2: Controllo degli Eccessi Sensoriali: Una scenografia troppo carica o una combinazione sproporzionata di luci, suoni, colori e materiali può opprimere i sensi e generare un’esperienza confusa.
Strategie operative:
- Evitare il ricorso simultaneo a troppi effetti speciali (suono, luce dinamica, odori).
- Limitare l’uso di colori accesi o in forte contrasto a zone mirate.
- Mantenere uno stile espositivo coerente, evitando decorazioni superflue non funzionali al tema.
SES3. Attenzione alle Carenze Estetiche: Un ambiente trascurato, privo di armonia visiva o incoerente con il tema, compromette la percezione dell’intera mostra.
Cosa evitare:
- Spazi neutri non contestualizzati (es. muri bianchi senza coerenza con le opere).
- Arredi improvvisati o in contrasto con il tono dell’esposizione.
- Illuminazione piatta o disomogenea.
Soluzioni consigliate:
- Integrare elementi scenografici minimi ma coerenti (es. texture naturali in mostre paesaggistiche).
- Curare le transizioni tra ambienti o sezioni, usando pannelli, tendaggi, passaggi luminosi.
SES4. Armonia dei Materiali e dei Supporti
I supporti (basi, cornici, pannelli, materiali di allestimento) devono essere coerenti con lo stile e il tono della mostra.
Esempi operativi:
- Mostra su arte rinascimentale: uso di supporti in legno scuro o materiali nobili.
- Mostra contemporanea: pannelli neutri o trasparenti, materiali industriali, minimalismo coerente.
SES5. Coerenza Visiva e Tematica: Tutto ciò che circonda le opere deve essere in risonanza estetica con il tema dell’esposizione.
Suggerimenti:
- Scegliere una combinazione cromatica coerente con il messaggio curatoriale.
- Integrare la segnaletica e i testi espositivi nel disegno visivo, evitando l’effetto “inserto posticcio”.
- Utilizzare una scenografia “silenziosa” che accompagni senza sovrastare.
SES6. Equilibrio tra Spazio e Contenuto: Un’esposizione ben bilanciata distribuisce correttamente le opere, evitando sia l’eccesso che la dispersione.
Strategie pratiche:
- Suddividere lo spazio in moduli narrativi o tematici.
- Alternare aree dense (contenuto forte) con “pause visive” (zone neutre o meno cariche).
- Creare focal points visivi per scandire il percorso.
Lezione 6. Posizionamento delle Opere

Evanescenze: Oltre l’orizzonte – Ragusa 2024
Estetica e zona di rispetto
La zona di rispetto è lo spazio fisico (e visivo) che circonda un’opera e che serve a:
- garantire una visione ottimale e senza distrazioni;
- isolarla visivamente da altri oggetti o opere esposte (isolarne il messaggio);
- valorizzare la composizione e la presenza scenica dell’opera;
- rispettare la fruizione individuale, lasciando al visitatore uno spazio di osservazione e contemplazione.
Ogni opera dovrebbe disporre di una zona di rispetto visiva, ovvero uno spazio libero attorno a sé che ne consenta una fruizione concentrata e piena. Opere poste troppo vicine l’una all’altra rischiano di generare affollamento visivo, confusione percettiva e riduzione dell’impatto emotivo. Infatti Un’opera troppo vicina ad altre può perdere efficacia e diventare “invisibile” nel rumore visivo dell’ambiente.
La zona di rispetto non è solo uno spazio fisico, ma anche uno spazio percettivo ed emotivo: aiuta il visitatore a concentrarsi sull’opera, a decifrarne i significati e a costruire una relazione più intima con essa.
Di seguito una scheda tecnica sul posizionamento delle Opere in Mostra
Scheda Tecnica – Posizionamento delle Opere in Mostra
1. Premessa
Il corretto posizionamento delle opere non è solo una questione pratica, ma un fattore chiave della qualità espositiva. Incide sulla fruizione visiva, sull’emozione, sulla narrazione e persino sulla memoria dell’esperienza. Un’opera posizionata in modo scorretto può perdere efficacia, disturbare il ritmo della mostra o confondere il visitatore.
2. Obiettivo della Scheda
Fornire linee guida pratiche ed estetiche per il corretto posizionamento delle opere d’arte (dipinti, fotografie, oggetti, sculture, ecc.), con particolare attenzione a:
- valorizzazione estetica;
- fruizione ottimale da parte del pubblico;
- coerenza con il tema e il design espositivo.
3. Principi Generali
| Principio | Significato | ||
| Leggibilità | L’opera deve essere facilmente visibile e leggibile per tipologia, distanza e altezza | ||
| Accessibilità visiva | Deve essere osservabile da diverse angolazioni, senza ostacoli né riflessi
Evitare angoli bui, riflessi e posizionamenti che costringono a posture scomode |
||
| Gerarchia visiva | Stabilire una sequenza di priorità: l’opera principale va valorizzata con maggiore enfasi | ||
| Ritmo e respiro |
|
||
| Coerenza visiva | Mantenere allineamenti, proporzioni e relazioni armoniche tra le opere esposte | ||
| Narratività | Il posizionamento deve seguire un filo logico coerente con il tema della mostra |
4. Zona di Rispetto
La zona di rispetto è lo spazio libero attorno a ciascuna opera che consente una fruizione ottimale e valorizza la presenza scenica dell’oggetto esposto.
| Funzione | Linee guida |
| Isolamento visivo | Evitare sovrapposizioni percettive o sovraccarichi visivi |
| Attenzione dedicata | Consentire che ogni opera abbia il proprio “momento” nella narrazione |
| Spazio emotivo | Favorire la contemplazione, la riflessione e la connessione individuale |
Consiglio operativo: evitare il posizionamento di opere troppo vicine, specialmente se molto cariche visivamente o di grande valore interpretativo.
5. Altezza, distanza e angolazione
- Altezza standard: 150–155 cm dal suolo al centro dell’opera.
- Distanze tra opere:
- Piccole: almeno 50–80 cm
- Medie: 80–120 cm
- Grandi: fino a 200 cm
- Angolazione: l’opera deve essere parallela al muro, salvo esigenze specifiche.
- Opere interattive o tattili: adattare l’altezza all’uso previsto (anche per bambini o persone con disabilità).
6. Tipologie e Posizionamenti Speciali
- Serie o trittici: Allineamento costante e distanza regolare
- Sculture: Su piedistalli con zona libera a 360°, illuminazione coerente
- Installazioni: Prevedere spazio sufficiente per la fruizione, anche da più angolazioni
- Opere tattili o interattive: Distanza minima di accesso e segnalazioni chiare
7. Errori da evitare
- Posizionare le opere troppo in alto o troppo in basso;
- Creare “muri pieni” senza pause visive;
- Generare riflessi, abbagliamenti o zone d’ombra;
- Trascurare la leggibilità delle didascalie (che devono essere visibili e coerenti).
8. Integrazione con il progetto espositivo
Il posizionamento non può essere isolato dal resto dell’allestimento. Deve:
- dialogare con la luce, i colori, i materiali e il tema;
- rispettare i principi di accessibilità;
- contribuire alla costruzione di un percorso narrativo sensato e coinvolgente.
Suggerimento pratico
Prima del montaggio definitivo, simula il percorso di visita dal punto di vista del visitatore: verifica cosa vede, da dove guarda e cosa lo guida. Questo ti permetterà di correggere eventuali incoerenze nel posizionamento.
9. Checklist Operativa
- Le opere hanno una zona di rispetto adeguata?
- L’altezza è conforme agli standard di fruizione?
- L’illuminazione non crea ombre o abbagliamenti?
- Il ritmo tra opere e spazi vuoti è equilibrato?
- Le didascalie sono posizionate in modo chiaro e leggibile?
- Ogni opera rispetta il filo narrativo e tematico della mostra?
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