Ricotta, Pani Cunzatu e Antiche Storie Siciliane
Dinner Experience

Pagina di riferimento: Format Enogastronomico Sapienza dei Sapori – Un Viaggio nel Tempo

Una primo esempio applicativo che rientra nel format “Sapienza dei Sapori: Un Viaggio nel Tempo” è l’esperienza denominata “Ricotta, Pani Cunzatu e Antiche Storie Siciliane.”

Nota: Esperienza utilizzata come caso di studio per il manuale Specialisti in Interpretazione del Patrimonio Culturale Enogastronomico. 

1. Presentazione dell’Esperienza

La Dinner Experience “Ricotta, Pani Cunzatu e Antiche Storie Siciliane” è un’esperienza immersiva che unisce la tradizione gastronomica siciliana alla narrazione delle antiche storie legate ai piatti e al territorio. Il tema conduttore è rappresentato proprio da queste storie, che arricchiscono ogni portata con miti, leggende, aneddoti storici e tradizioni popolari.

Considerando la ricchezza del menù e delle storie associate a ciascun ingrediente, l’esperienza può essere declinata in diverse edizioni, con approcci tematici che permettono di:

  • Adattare il contenuto al territorio in cui si svolge l’evento, selezionando prodotti e racconti strettamente legati alla cultura locale.
  • Tematizzare l’esperienza su uno specifico aspetto della tradizione enogastronomica, concentrandosi su particolari ingredienti o tecniche di lavorazione.

Una prima edizione dell’evento può essere incentrata sul territorio ragusano, dove piatti come la ricotta iblea e racconti come L’Assedio di Ibla o le tradizioni contadine locali offrono un legame forte con la storia e la cultura del luogo.

Allo stesso modo, l’esperienza potrebbe essere riproposta in altre aree della Sicilia (o oltre), adattando il menù e le storie alla tradizione enogastronomica e culturale locale.

Alcune edizioni potrebbero concentrarsi su un ingrediente specifico o su una tecnica tradizionale, creando un focus esperienziale ancora più mirato. Ad esempio:

  • Il Pane e la sua Tradizione: Approfondendo la preparazione del pani cunzatu, i grani antichi siciliani, l’uso della maidda e le antiche usanze legate alla panificazione.
  • Il Vino e i Racconti della Vendemmia: Un’esperienza incentrata sul vino siciliano, le tecniche di vinificazione e le leggende legate al vino, come quelle su Dioniso o sulla vendemmia contadina.
  • I Formaggi e la Vita Pastorale: Un’edizione che racconta la lavorazione della ricotta e del caciocavallo, il ruolo dei pastori nella storia siciliana e i rituali legati alla transumanza.
  • L’Olio d’Oliva e le Leggende degli Ulivi: Esplorando la tradizione dell’olio, la raccolta delle olive, la spremitura e i miti legati agli alberi di ulivo.

Le diverse edizioni possono essere adattate al contesto territoriale specifico, garantendo sempre una connessione autentica tra il menù, il patrimonio enogastronomico e il luogo dell’esperienza. Ogni edizione mantiene la struttura e l’approccio esperienziale della Dinner Experience del format “Sapienza dei Sapori – Un Viaggio nel Tempoe”, assicurando un’esperienza immersiva, multisensoriale e interpretativa, ma con un focus sempre diverso e originale. Una altro aspetto potrebbe essere quello di tenere conto, in alcune edizioni, di target specifici di utenza in modo da adattare il linguaggio al target di riferimento (Es. bambini o scolaresche).

Ogni piatto del menù – dalla ricotta calda al pani cunzatu, dalla salsiccia di maiale alla caponata – è stato selezionato non solo per il suo valore gastronomico, ma anche per la sua forte connessione con la tradizione siciliana, fungendo da veicolo per scoprire storie, simbolismi e aspetti culturali del passato.

2. Obiettivi interpretativi

La Dinner Experience “Ricotta, Pani Cunzatu e Antiche Storie Siciliane” ha l’obiettivo di offrire ai partecipanti un’esperienza autentica e coinvolgente, che unisce apprendimento, interazione e coinvolgimento emotivo.

L’esperienza non si limita alla semplice degustazione di piatti tradizionali, ma permette agli ospiti di immergersi nella cultura contadina siciliana attraverso la narrazione di storie, l’interazione con esperti e attività pratiche che li rendono parte attiva dell’evento.

Gli obiettivi interpretativi della esperienza proposta possono essere suddivisi in tre categorie principali:

2.1 Obiettivi formativi (Cognitivi)

L’esperienza ha una forte componente educativa, volta a trasmettere conoscenze storiche, culturali e gastronomiche. Durante l’esperienza, i partecipanti scopriranno:

    • La cultura contadina e la vita pastorale siciliana: le abitudini alimentari, le tecniche agricole e il valore del cibo come bene prezioso.
    • Le tradizioni culinarie: la preparazione e l’origine storica dei piatti serviti, con aneddoti e curiosità sulla loro evoluzione nel tempo.
    • Miti e leggende legate al cibo: ogni portata sarà accompagnata dalla narrazione di storie antiche e credenze popolari siciliane.

2.2 Obiettivi comportamentali (Partecipazione Attiva)

Per rendere l’esperienza ancora più coinvolgente, i partecipanti non saranno spettatori passivi, ma verranno coinvolti attivamente in una serie di attività pratiche che riproducono gesti e tradizioni della cultura contadina siciliana.

Le attività potranno variare in base all’edizione, ai tempi disponibili, alla location e alla presenza di artigiani o esperti locali. Alcune delle possibili attività includono:

    • Produzione della ricotta fresca: gli ospiti potranno assistere alla trasformazione del latte in ricotta e, se possibile, partecipare a qualche fase della lavorazione.
    • Preparazione del pani cunzatu: ogni partecipante potrà personalizzare il proprio pane scegliendo e dosando gli ingredienti tra olio, capuliato, origano, caciocavallo e altri condimenti tipici.
    • Lavorazione dell’impasto per pane o focacce: esperienza “mani in pasta” per apprendere tecniche di panificazione tradizionale.
    • Arrostire salsiccia o pane sulla brace: un’attività semplice ma coinvolgente, che richiama le antiche grigliate contadine.
    • Degustazione guidata: assaggi di prodotti locali, con spiegazioni che aiutano a riconoscerne le caratteristiche sensoriali.
    • Interazione nelle narrazioni: gli ospiti potranno intervenire nelle storie raccontate, ponendo domande, condividendo esperienze e riflessioni.
    • Raccolta di erbe aromatiche: un’esperienza sensoriale che permette ai partecipanti di scoprire profumi e usi delle erbe spontanee della tradizione culinaria siciliana.
    • Attività ludiche: quiz, giochi o sfide gastronomiche legate al tema dell’esperienza, per rendere l’apprendimento più dinamico e divertente.

2.3 Obiettivi emotivi:

Un’esperienza interpretativa di qualità deve attivare emozioni profonde nei partecipanti, trasformando l’esperienza in un momento significativo e memorabile. L’evento punta a suscitare diverse reazioni emotive, tra cui:

    • Meraviglia: Scoprire curiosità inaspettate sulle antiche tradizioni, rendendo il pasto esperienziale un viaggio nella cultura siciliana.
    • Empatia: Immedesimarsi nella vita dei contadini e dei pastori siciliani, comprendendone le difficoltà, le abitudini e il legame con il territorio.
    • Stupore: Ammirare la sapienza e la resilienza delle comunità agricole del passato, che trasformavano ingredienti semplici in piatti straordinari.
    • Coinvolgimento personale: Sentirsi parte di una storia più grande, riscoprendo le proprie radici culturali attraverso il cibo e la narrazione.

3 Il Patrimonio Culturale

Il Patrimonio Culturale oggetto dell’Interpretazione (Patrimonio Interpretativo) alla base dell’esperienza proposta, include:

3.1 Il Menù

Il menù è il fulcro della Dinner Experience “Ricotta, Pani Cunzatu e Antiche Storie Siciliane”, poiché ogni piatto non è solo un elemento gastronomico, ma anche un tassello di una narrazione più ampia, che intreccia sapori, tradizioni e storie siciliane.

L’esperienza si basa su piatti tipici della cultura contadina e pastorale, che verranno presentati insieme a racconti legati alla loro origine, al loro valore simbolico e al loro ruolo nella vita quotidiana di un tempo.

Un possibile menù, proposto, alla base della esperienza enogastronomica Dinner Experience “Ricotta, Pani Cunzatu e Antiche Storie Siciliane è il seguente:

      • Ricotta Calda  
      • Pani Cunzatu (Pane Condito)
      • Pane di Casa “u pani i casa”
      • Caponata
      • Olive Condite
      • Focacce (Scacce) .
      • Caciocavallo e altri formaggi locali
      • Ravioli di ricotta al sugo di maiale
      • Salsiccia di Maiale
      • Vino locale

Tutti questi prodotti sono caratterizzati dal fatto di essere Prodotti legati alla tradizione siciliana e collegati a diversi  miti, leggende, storie e tradizioni siciliane indicati al punto  3.3.

Il menù della Dinner Experience non è fisso, ma si adatta alla località in cui l’evento viene organizzato. Così come i piatti raccontano storie legate al territorio, anche i miti, le leggende e le tradizioni narrate durante il pasto saranno scelte in base al contesto locale.

3.2 Utensili e contenitori tradizionali

      • Gli utensili per la preparazione della ricotta e del formaggio simboli della tradizione contadina e artigianale locale:
        • Caurara: Caldaia di rame stagnato
        • Minaturi, Scupatae Caurara: Bastone di canna con un terminale di materiale vegetale essiccato “scupata” per la pulizia della “caurara”
        • Cazza: Raccoglitore in rame stagnato
        • Scumaricotta: Cucchiaio in legno
        • Cavagne: Contenitori di canna
        • Vascedde: Contenitori in Vimini
        • Scuparinu: Scopa di materiale vegetale essiccato
      • Gli utensili per la lavorazione dell’impasto per il pane:
        • Maidda: Ampia madia di legno usata per impastare e far lievitare il pane. In Sicilia era un elemento fondamentale nelle cucine contadine.
        • Gramola: Antico strumento in legno con un rullo che serviva a impastare e rendere più omogeneo il composto di farina e acqua.
        • Crivu o Crivuleddu: Setaccio tradizionale usato per setacciare la farina e separarla dalle impurità.
        • Scaniaturi: Tavola di legno piana e lunga su cui si stendeva e lavorava l’impasto prima della formatura del pane.
        • Cavadduzzu: Strumento di legno con dentellature utilizzato per rigare e decorare alcune forme di pane tradizionale.
        • Casedda o Cestino di Lievitazione: Cesti di vimini o paglia in cui il pane veniva lasciato riposare per la lievitazione, spesso foderati con panni di lino.

Alcune edizioni potrebbero concentrarsi sulla tematizzazione di altri prodotti o tradizioni contadini e quindi prendendo in considerazione altri utensili (vendemmia e lavorazione del vino, raccolta delle olive e produzione dell’olio, lavorazione dei campi, ecc.).

3.3 Storie, miti e leggende

Legate ai piatti serviti e alla cultura gastronomica del territorio, queste storie possono variare in base alla location e all’edizione dell’evento.

Ecco alcuni spunti da sviluppare nelle diverse edizioni:

        • La storia del formaggio e della ricotta: tra mito e realtà
        • L’assedio di Ibla e la ricotta delle donne: resistenza, ingegno e solidarietà
        • La leggenda della Capra d’Oro: simboli di abbondanza e fertilità
        • Il pane di San Giuseppe: ritualità e spiritualità nella panificazione
        • Dioniso e i racconti della vendemmia: festa, ebbrezza e rinascita
        • Demetra e Persefone: ciclicità della natura e origine dei raccolti
        • I misteri di Eleusi e le celebrazioni agricole: riti e significati nascosti
        • La caponata siciliana: metafora delle dominazioni e dell’identità plurale
        • La Dea Ibla e le origini del nome: miti fondativi e toponomastica

Questi racconti non vengono semplicemente spiegati, ma “svelati” durante l’esperienza, in modo coerente con il tema dell’edizione e con il menù proposto.

L’elenco presentato non entra volutamente nel dettaglio delle singole storie, miti e leggende, poiché queste verranno “svelate” durante le diverse edizioni della Dinner Experience.

Per consigli sulla realizzazione di un’edizione specifica, è possibile contattare il Centro Studi Helios all’indirizzo email:  experience@centrostudihelios.it

3.4 Tecniche e rituali di preparazione del cibo:

Ogni azione manuale nella preparazione del cibo può diventare atto interpretativo se accompagnata dalla consapevolezza del suo valore simbolico e culturale.

Alcuni esempi:

      • Preparazione tradizionale della ricotta vaccina
      • Lavorazione del pane con lievito madre: tempi lenti, ritualità, gesti ancestrali
      • Cottura sulla brace: convivialità contadina e senso di comunità
      • La maidda come “luogo sacro” della cucina familiare

3.5 La location

La location non è solo uno sfondo: non è solo il contenuto gastronomico a essere interpretato, ma anche il contesto fisico e simbolico in cui si svolge l’esperienza, che diventa parte integrante della narrazione.”

Quando l’esperienza si svolge in:

      • Masserie storiche
      • Musei demoetnoantropologici
      • Fattorie didattiche
      • Bagli rurali o case contadine tradizionali

…la struttura stessa diventa oggetto di narrazione: i materiali, gli spazi, le architetture raccontano un modo di vivere, un rapporto con la terra, e un mondo culturale oggi in trasformazione.

4. L’ambiente (La Location)

L’ambientazione è uno degli elementi chiave della Dinner Experience “Ricotta, Pani Cunzatu e Antiche Storie Siciliane”. Il tema guida l’allestimento, che deve evocare la Sicilia rurale di un tempo, creando un’atmosfera autentica e immersiva.

L’ambiente non è solo uno sfondo per il pasto esperienziale, ma un elemento attivo della narrazione interpretativa. Ogni dettaglio deve contribuire a trasportare i partecipanti in un’altra epoca, facendo sì che l’esperienza venga vissuta con tutti i sensi.

A seconda del contesto e della disponibilità, l’esperienza può svolgersi in diversi tipi di location, ciascuna con un ruolo attivo nella narrazione:

    • Masserie storiche e aziende agricole: Spazi autentici legati alla civiltà contadina. Qui il luogo stesso si fa memoria vivente, offrendo uno scenario perfetto per ricostruire la quotidianità rurale siciliana.
    • Siti storici e monumentali: Castelli, conventi, bagli e antiche dimore nobiliari arricchiscono la narrazione, connettendo le pratiche alimentari popolari alla storia sociale e politica del territorio.
    • Spazi rurali all’aperto con ambientazione ricreata: Cortili, giardini, vigne e uliveti possono essere allestiti in modo evocativo, trasformandosi in veri e propri palcoscenici narrativi.
    • Centri di Interpretazione del Patrimonio Culturale (CIP): Strutture dedicate alla valorizzazione del patrimonio culturale, allestite con coerenza tematica per favorire l’immersione e la comprensione.
    • Ristoranti con ambientazione tematica: Spazi che hanno un’atmosfera coerente con il tema dell’evento, possibilmente con dettagli d’arredo che richiamano la Sicilia del passato, come travi in legno, maioliche e utensili in rame

Ambiente narrativo e interpretativo

Per rafforzare la componente esperienziale e sensoriale dell’ambiente, ogni elemento scenografico deve contribuire al racconto e alla coerenza tematica dell’esperienza:

      • Stoviglie tradizionali (maioliche, terracotta, coccio): raccontano il legame tra forma, funzione e cultura materiale.
      • Tessuti locali (tovaglie di lino, ricami, tessuti grezzi): evocano l’intimità della casa e della tradizione femminile.
      • Utensili antichi (maidda, caurara, mortai): esposti come testimoni materiali di saperi antichi.
      • Illuminazione calda e naturale (lanterne, candele, luci soffuse): favorisce l’immersione e il raccoglimento.
      • Decorazioni evocative (fasci di grano, piante aromatiche, fotografie d’epoca): trasformano lo spazio in luogo di memoria viva.

L’intera location diventa un racconto tridimensionale, in cui il visitatore è immerso, stimolato e coinvolto attivamente. La visita non si svolge dentro un ambiente, ma attraverso l’ambiente, che ne è parte integrante.

5. Struttura temporale dell’Esperienza Interpretativa

L’esperienza si sviluppa secondo una sequenza temporale studiata per creare un crescendo emozionale e narrativo, culminando nella riflessione finale.

Le attività introduttive al pasto, se previste (es. preparazione della ricotta calda, impasto per pane o focacce, raccolta di aromi), saranno indicate nelle specifiche offerte delle singole edizioni, in base alle scelte degli organizzatori, alla location e ai tempi a disposizione.

5.1 Accoglienza degli ospiti

Se la Dinner Experience è integrata con una Guest Experience, l’accoglienza sarà già avvenuta e gli ospiti avranno già partecipato ad alcune attività legate alla loro permanenza in struttura. Se l’esperienza è esclusivamente una Dinner Experience, l’accoglienza coinciderà con l’arrivo nella location del pasto.

Funzioni principali dell’accoglienza:

    • Creare un contesto relazionale positivo, basato su ascolto, calore umano e predisposizione all’ascolto e alla scoperta.
    • Introdurre il tema conduttore della visita, facendo emergere il filo narrativo che guiderà tutte le fasi successive.
    • Contestualizzare il luogo, facendo percepire l’ambiente non come semplice cornice, ma come parte attiva del patrimonio interpretato.
    • Attivare i sensi e le emozioni, fin dai primi istanti, attraverso elementi evocativi (musica d’ambiente, profumi, oggetti simbolici, piccoli assaggi).

Azioni e strategie consigliate:

    • Benvenuto narrativo: la presentazione iniziale deve avere un tono narrativo e coinvolgente, evitando toni didascalici o tecnici.
    • Introduzione al luogo: se la location ha valore storico, culturale o simbolico, va brevemente raccontata per collocare l’esperienza nello spazio e nel tempo.
    • Spiegazione del tema e degli obiettivi: introdurre l’idea centrale che guiderà l’esperienza (es. il valore della ricotta nella cultura rurale, il pane come simbolo rituale, ecc.).
    • Attivazione relazionale: promuovere piccoli momenti di interazione tra partecipanti, magari con una domanda iniziale o un oggetto simbolico da condividere (es. “Cosa vi ricorda l’odore del pane caldo?”).
    • Elementi di atmosfera: usare luci, suoni o elementi visivi che introducono dolcemente i partecipanti nell’universo simbolico della visita.

5.2 Attività

Le seguenti attività, se incluse, saranno svolte prima dell’inizio del pasto:

5.2.1 Eventuali attività preparatorie

      • Produzione della ricotta: Laddove sia possibile dal punto di vista organizzativo e temporale, l’esperienza potrebbe iniziare con la visione delle fasi di produzione della ricotta calda, un narratore locale o lo stesso cuoco, potrebbe illustrare la preparazione della ricotta.  Gli ospiti, laddove previsto, parteciperanno attivamente alla produzione della ricotta calda, assistendo alla fase in cui il siero viene riscaldato e trasformato. Potrebbero anche aiutare a “raccogliere” la ricotta mentre viene formata e posta nelle scodelle, apprendendo le tecniche casearie tradizionali.
      • Arrostire salsiccia o pane sulla brace: Se i tempi lo permettono, l’attività può essere inserita prima del pasto o durante una pausa, per degustare i prodotti ancora caldi.
      • Preparazione del Pani Cunzatu: Ogni partecipante potrà personalizzare il proprio pani cunzatu, scegliendo ingredienti tra olio, capuliato, origano, caciocavallo, ecc. Un narratore potrebbe raccontare la storia del pani cunzatu, il suo ruolo nella cultura contadina e le tecniche tradizionali di preparazione.

5.2.2 Attività di Intrattenimento

Nella Dinner Experience  “Ricotta, Pani Cunzatu e Antiche Storie Siciliane”, l’intrattenimento potrà essere utilizzato per arricchire e completare l’esperienza enogastronomica, rendendola più dinamica e coinvolgente. Ogni edizione individuerà specifici momenti di musica dal vivo, attività ludiche e racconti di miti e leggende che, sotto forma di cunti e storytelling, accompagneranno i partecipanti durante tutto il percorso gustativo.

5.2.3  Sequenza delle portate

L’esperienza segue un percorso narrativo, in cui ogni portata è accompagnata da storie e racconti che ne approfondiscono il significato culturale (si veda il punto 3).

      • Pani Cunzatu: Introduzione al pasto, preparazione del pane (se non già effettuata) e prime storie contadine.
      • Gli antipasti: Olive condite, Caponata, Scacce, Caciocavallo, altri formaggi Ogni componente sarà accompagnato da una leggenda o una tradizione locale.
      • La Ricotta calda: Negli Iblei, la ricotta viene di norma servita dopo gli antipasti, ma può essere proposta anche come prima portata. Se gli ospiti non hanno assistito alla preparazione, è il momento per raccontare storie e curiosità sulla ricotta e il mondo pastorale.
      • Primi Piatti: La scelta del primo dipenderà dal tema dell’edizione. Esempio: Ravioli di ricotta al sugo di maiale, con narrazione sulla tradizione ragusana e sulle particolarità locali, come l’aggiunta di zucchero nel ripieno.
      • Secondi Piatti: Salsiccia arrostita e altre specialità a base di carne o verdure. Ogni portata sarà accompagnata da un racconto sulla tradizione gastronomica locale.
      • Dessert: Cannoli di ricotta, ravioli fritti di ricotta o altri dolci tipici della Sicilia iblea. Narrazione sulla storia dei dolci e sulle influenze dei popoli nella pasticceria locale.

5.3 Conclusioni e Riflessioni Finali

L’esperienza si conclude con un momento di condivisione tra ospiti e organizzatori, per rafforzare la connessione con il patrimonio culturale e gastronomico appena vissuto.

      • Riflessioni degli ospiti: Ogni partecipante può condividere ciò che ha scoperto o provato durante l’esperienza.
      • Omaggio finale: Un piccolo dono simbolico (es. spezia, ricetta tradizionale, souvenir legato alla cultura locale).
      • Saluti e ringraziamenti

6. Relazione interpretativa

La Relazione Interpretativa è un documento strategico, redatto da chi desidera fornire una evidenza formale del rispetto dei principi interpretativi assunti come riferimento nella progettazione di una visita interpretativa.

Ha la funzione di esplicitare in modo chiaro e strutturato come tali principi siano stati applicati, illustrando in che modo l’esperienza coinvolge i partecipanti attraverso i sensi, le emozioni e la comunicazione, in coerenza con i diciotto principi dell’Heritage Interpretation.

Ogni Dinner Experience potrà applicare tutto o solo una parte dei diciotto principi interpretativi. Tuttavia, per garantire un coinvolgimento sensoriale, comunicativo ed emotivo più profondo, si raccomanda di integrare il maggior numero possibile di principi.

Le Dinner Experience che aspirano a ottenere il Marchio di Certificazione “Qualità Esperienziale (QE)” dovranno conformarsi ai principi richiesti per l’ottenimento del marchio .

Per i dettagli della relazione associata alla Dinner Esperience “Ricotta, Pani Cunzatu e Antiche Storie Siciliane” si veda la pagina dedicata :

Relazione Interpretativa Ricotta, Pani Cunzatu e Antiche Storie Siciliane”

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