Moulin - Musée de la brosserie
Descrizione

Moulin – Musée de la brosserie (Mulino – Museo della fabbricazione delle spazzole) 

Luogo appartenete al multisito : Ecomusée des Pays de l’Oise

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Descrizione:

La fabbrica di spazzole Autin a Saint-Félix ha operato fino al 1979 sul sito di un vecchio mulino situato tra Creil e Mouy nella valle del Thérain. Molte fabbriche di spazzole si sono insediate lungo questo fiume per utilizzarne la forza motrice. La sua pendenza media è di 1,72 metri per chilometro ma questa bassa pendenza è compensata da un flusso abbondante e regolare che ha reso Thérain un corso d’acqua favorevole all’installazione di mulini ad acqua. La loro installazione richiede l’installazione di un canale di alimentazione che determina una cascata; poi, valvole di scarico e uno sbarramento (imposto nel 1840 dai Ponts et Chaussées). Le valvole di scarico consentono l’evacuazione dell’acqua senza che questa passi attraverso la girante. Lo sbarramento limita l’altezza del livello dell’acqua lasciando defluire spontaneamente l’eccesso.

Il meccanismo idraulico di Saint-Félix è stato progettato e costruito negli anni 1860-1880. La ruota a pale del mulino è costituita da un telaio di 5 m di diametro e 3,5 m di larghezza. E’ composto da 36 palette in grisard (varietà locale di pioppo). Il suo peso è di circa 9 tonnellate. Questa ruota idraulica è disposta perpendicolarmente all’asse del fiume. È una ruota inferiore a lama piatta, un ibrido delle ruote Poncelet e Sagebien. Un altro elemento eccezionale che è rimasto intatto è il sistema di regolazione. Un regolatore a sfera in ghisa (seconda metà del XIX sec secolo di marca Granger, meccanico a Rouen) controlla l’apertura e la chiusura delle valvole del motore poste davanti alla ruota. Consente di regolare la velocità di rotazione della ruota idraulica in funzione delle esigenze elettriche e meccaniche dell’impianto.

La trasmissione dal regolatore alle valvole modulari avviene tramite una vite senza fine. Perfettamente funzionante e funzionante dodici ore al giorno, rimane uno dei rari esempi in Francia di regolatore idraulico di un mulino funzionante secondo il principio della forza centrifuga.

Al sistema molto rudimentale composto da ruote dentate e alberi di trasmissione ereditati direttamente dai meccanismi utilizzati nei vecchi mulini si aggiunsero pulegge e cinghie utilizzate per azionare le varie macchine della fabbrica. Questo sistema di pulegge e cinghie è indispensabile per la trasmissione dell’energia idraulica ai punti di utilizzo delle macchine presenti nell’impianto. È grazie a questa innovazione che i produttori hanno sviluppato funzioni motorie orizzontali in grandi officine.

A Saint-Félix, un generatore (dinamo) produceva corrente a 110 VDC per l’illuminazione delle officine e del palazzo. Successivamente l’aggiunta di un alternatore ha permesso di ottenere corrente elettrica alternata. Il primo contatore EDF è arrivato sul sito solo nel 1986. Il meccanismo idraulico oggi alimenta un alternatore a 380 volt e fornisce una potenza dell’ordine di 10 KW/ora.

Nel sito di Saint-Félix, il più antico dei due mulini è quello situato sulla riva sinistra. La prima menzione di questo mulino risale al 13 dicembre 1533. All’epoca era un mulino per grano appartenente all’abbazia di Saint-Lucien de Beauvais che portava il nome di mulino di Achon. Le locazioni del “mulino ad acqua per la macinazione del grano detto il mulino di Achon, costruito e situato a Sainct Phlix” passarono poi a beneficio di Jean Brassart, Hilaire Lenglès, Lucien Bouteiller e Valérand Brassart. Diversi locatori si susseguono fino al 1721.

Dal 1737 al 1766 il beneficiario dell’affitto fu Simon Manselle. Il mulino fu venduto come bene nazionale durante la Rivoluzione. Nel 1837 sembra che il mulino della riva sinistra fosse un mulino per il grano e il mulino della riva destra fosse una gualchiere. Dal 1839, i nuovi proprietari (il signor Achez, membro della Commissione sindacale di Thérain e il signor Leclerc, filatore di lana) lo modificarono. Installano tre nuove ruote idrauliche (invece delle due esistenti in precedenza).

Nel 1859 il mulino sulla riva destra era una fabbrica di merletti. Nel 1864, il signor Mascré ne divenne il proprietario. Esegue segatura, debitage e sbiancatura di ossi per bottonifici e falegnameria. Nel 1892, la famiglia Fleury-Cossart si trasferì nel sito, la cui attività di bottoni in osso e spazzolini da denti era stata precedentemente situata a Hondainville. Mr. Falcon-net rilevò quindi l’attività e creò il marchio Falconia che fu mantenuto dal suo successore.

Nel 1910, il signor Albert Autin, figlio di un caposquadra della fabbrica di spazzole Thomas de Bury, acquistò l’azienda e sviluppò la produzione di spazzole in legno e plastica. Nel 1928, sebbene riluttante, acquistò, su iniziativa del figlio Marcel, una prima macchina semiautomatica di marca tedesca.

Il parco tecnico dello stabilimento si arricchirà progressivamente di una quindicina di macchine semiautomatiche e automatiche. Dopo il 1910 la fabbrica subì un notevole ampliamento e un accresciuto volume di attività: contava allora 130 operai in fabbrica e otto depositari che distribuivano il lavoro ai montatori che esercitavano in casa. L’azienda ha anche registrato il marchio “Doctor Grange” e, parallelamente alla produzione, si è lanciata nel commercio. La pennellata Autin ha figurato per lungo tempo tra le pennellate di media grandezza. Ha esportato in tutto il mondo: America, Australia, Giappone, Europa, Sud-est asiatico, Medio Oriente, Nord Africa… Dall’inizio del secolo ha saputo adattarsi al movimento della moda e ampliare le sue gamme. . Nel secondo dopoguerra la gamma di produzione fu ampia: spazzolini in osso,

Fonte testo: volume: Ecomusei – Guida europea di Mairizio Maggi (in collaborazione con Ires e Regione Piemonte) + https://www.moulin-musee-brosserie.fr/

Sito web: https://www.moulin-musee-brosserie.fr/

Foto: Google

PROGETTO CEIPEM: Centri di Esperienze di Interpretazione del Patrimonio, Ecomusei e Musei

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