Origini del concetto di Interpretazione del Patrimonio Culturale (Heritage Interpretation) 

di Ignazio Caloggero

Pagina di Riferimento: Speciale Interpretazione del Patrimonio Culturale (Heritage Interpretation) 

Ero solo uscito a fare due passi, ma alla fine decisi di restare fuori fino al tramonto, perché uscire, come avevo scoperto, in realtà voleva dire entrare”. (John Muir)

Theodore Roosevelt con John Muir – Yosemite Valley, California, ca. 1906.

È negli Stati Uniti, verso la metà del XIX, che nasce quella che è stata chiamata “Interpretazione Ambientale”, grazie alla crescita dell’interesse verso le problematiche di tutela del patrimonio naturalistico che porterà alla nascita del primo parco nazionale del mondo, il Parco nazionale di Yellowstone, istituito dal presidente Ulysses Grant nel 1872. Altri parchi nazionali seguiranno quello di Yellowstone prima della fine del XIX secolo: Parco nazionale di Sequoia (1890), Parco nazionale di Yosemite (1890) e Parco nazionale di Mount Rainier (1899).

La sensibilità verso la tutela del patrimonio naturalistico fu favorita dallo sviluppo di movimenti filosofici e poetici quali quello del Trascendentalismo americano al cui interno erano figure carismatiche come Ralph Waldo Emerson (1803-1882) e il suo amico e discepolo Henry David Thoreau (1817-1862).

Un’altra figura carismatica si aggiunse presto ai primi due, John Muir (1838 – 1914) naturalista e conservazionista, fondatore della Sierra Club, prima associazione ambientalista americana e Enos Abijah Mills (1870-1922) guida ambientale e interprete

Ed è proprio in questo contesto culturale che iniziarono a diffondersi, nella seconda metà del XIX secolo le prime forme di turismo ambientale grazie al diffondersi delle prime aree naturalistiche protette al mondo tra queste lo Yosemite Park (1864) che successivamente, nel 1890, divenne Parco Nazionale.

Le prime prassi interpretative in termini di veri e propri servizi di “storytelling” intesa come “l’arte di raccontare alle persone le meraviglie e le attrattive di un’area geografica, ovvero dare loro informazioni e provocazioni su un luogo affinché possano goderne più a pieno”[2] avvengono in questo contesto culturale, nel primo parco nazionale del mondo, quello di Yellowstone.

Quindi il concetto di Interpretazione nasce in ambito ambientale e solo successivamente tale concetto viene visto in senso ampio individuando come ambito l’intero Patrimonio Culturale.

Nel 1916, anno in cui fu istituito il National Park Service (NPS), alle dirette dipendenze del Ministero degli Interni, i parchi nazionali erano già 15:

Tra i principali attori che hanno dato origine al concetto di Interpretazione vanno ricordati: John Muir (1838-1914), Liberty Hyde Bailey (1858-1954), Enos A. Mills (1870-1922) e Charles Matthias Goethe (1875-1966).

Anche se tradizionalmente viene riconosciuto, come padre dell’interpretazione ambientale, almeno per quanto riguarda gli aspetti formali, Freeman Tilden (1883-1980), grazie alla pubblicazione del libro “Interpreting our heritage” avvenuto nel 1957.

Altri autori, negli anni successivi, hanno premesso di approfondire le teorie e le tecniche interpretative contribuendo, grazie anche alla pubblicazione dei loro lavori, alla definizione degli attuali schemi interpretativi: Sam Ham, Larry Beck, Ted T. Cable, John A Veverka, Giovanni Netto e Marta Brunelli.

2. Marta Brunelli: Heritage Interpretation – Eum edizioni università di macerata – 2014 Nota 2 a pag. 38

 

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Corso Base SPE101: Principi di Interpretazione del Patrimonio Culturale (Heritage Interpretation) (30 ore online) (corso fruibile all’interno del progetto “Turismo Esperienziale e Interpretazione del Patrimonio Culturale”)

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