Standard Professionale SP/TAH-CF
Versione 3.0 del 24/10/2023

Pagina di riferimento: Quadro delle Competenze del Turismo, delle Arti e dello Spettacolo: “Tourism, Arts and  Entertainment Competence Framework (TAECF)”  

Premessa

Lo schema SP/ TAH-CF potrebbe essere individuato come uno standard professionale da utilizzare per la costruzione o ridefinizione di profili professionali basati sul quadro TAH-CF e relativo alle professioni non regolamentate riferibile ai settori turistici, delle arti e dello spettacolo e del patrimonio Culturale. Lo schema, almeno nelle linee di principio, può comunque essere utilizzato anche per altre professioni. Lo schema è realizzato in conformità al Quadro Europeo delle Qualifiche (European Qualification Framework – EQF), le Raccomandazioni 2009/C 155/02 (Sistema europeo di crediti per l’istruzione e la formazione professionale -ECVET) e al modello denominato “Ciclo delle Competenze”. Lo schema, inoltre, per alcune parti prende anche spunto dai seguenti documenti:

  • Guida CEN 14 “Linee guida di indirizzo per le attività di normazione sulla qualificazione delle professioni e del personale.
  • Schema APNR (Attività Professionali Non Regolamentate) adottato dall’UNI per la normazione tecnica in ambito APNR

In relazione a quanto indicato dalle linee Guida CEN 14 che individua tre approcci metodologici:

  • approccio focalizzato sulla competenza
  • approccio focalizzato sui compiti
  • approccio focalizzato sulla valutazione

Lo schema di riferimento SP/TAH-CF tiene in considerazione tutti gli elementi appena citati. Le competenze e le relative abilità e conoscenze sono definiti a partire dai compiti principali associati al profilo professionale.

Qualora fosse opportuno trasformare un profilo professionale, inizialmente delineato con questo schema, in una norma UNI, sarebbe sufficiente adattarne i contenuti secondo quanto stabilito dallo schema ANPR UNI e integrare gli elementi mancanti specificati in tale schema.

Le professioni, le aree di competenze e le competenze delineate nello schema dovrebbero, per la maggior parte, allinearsi a quelle presenti nel Quadro TAH-CF. In particolare, nel caso di nuove figure professionali, se una competenza non coincide con quanto già definito nel Quadro, sarebbe opportuno valutare l’inserimento di tale competenza. Questo garantirebbe una coerenza complessiva nell’insieme delle professioni e delle competenze.

Lo schema SP/TAH-CF contiene i seguenti item: 

  1. Titolo e Descrizione del profilo professionale
  2. Normativa di riferimento
  3. Termini e Definizioni
  4. Compiti e attività specifiche
  5. Conoscenze, Abilità e Autonomia e Responsabilità (Competenze)
  6. Criteri di valutazione del profilo

Struttura dello Schema

1 Titolo e Descrizione del Profilo Professionale

     Titolo

La descrizione deve contenere un titolo che deve identificare in modo univoco il profilo professionale.  

Ecco alcuni titoli di professioni in ambito turistico culturale

    • Manager del Turismo Esperienziale
    • Manager per lo Sviluppo e la Competitività delle Destinazioni Turistiche
    • Manager del Turismo Esperienziale
    • Manager del Turismo Culturale
    • Manager degli Eventi Culturali (Cultural Event Manager)

     Descrizione

Oltre al titolo è opportune fornire una descrizione che presenti, alle parti interessate, il profilo professionale.

Da notare che questo punto dello schema SP/TAH-CF dovrà, in sede di stesura di un eventuale profilo conforme allo standard ANPR, essere sostituito dallo “Scopo e campo di applicazione”  

2 Normativa e documenti di riferimento

Questa parte dello schema deve riportare la normativa o documentazione di riferimento, che permette di chiarire se il profilo professionale è relative ad una professione regolamentata o meno e se esistano norme tecniche o altra documentazione di riferimento. In funzione di questi aspetti cambierà lo scopo e i contenuti dello schema stesso.

Se la professione è non regolamentata (secondo e terzo caso) è utile riportare quanto segue:

  • Quadro Europeo delle Qualifiche (European Qualification Framework – EQF)
  • Raccomandazione 2009/C 155/02 (Sistema europeo di crediti per l’istruzione e la formazione professionale -ECVET)
  • Legge 4/2013 relative alle professioni non regolamentate

Nel caso in cui sia una professione regolamentata (es: Accompagnatore o Guida Turistica) questa parte dello schema deve dichiararlo in modo chiaro, rimandando alla normativa prevista nella giurisdizione o nazione in cui la professione è stata regolamentata.  

Nel caso in cui invece la professione (non regolamentata) oggetto della scheda è stata già individuata in una norma Tecnica, progetto di norma o prassi di riferimento o document emesso da un’autorità competente, è opportuno citare tali documenti

Esempio, normativa e documentazione Tecnica di riferimento per la figura di Archivista:

  • Quadro Europeo delle Qualifiche (European Qualification Framework – EQF)
  • Raccomandazione 2009/C 155/02 (Sistema europeo di crediti per l’istruzione e la formazione professionale -ECVET)
  • Legge 4/2013 relative alle professioni non regolamentate
  • DM 244 del 20/05/2019 del MIBACT – allegato 3
  • UNI 11536: 2014

3 Termini e Definizioni

Vanno inseriti i termini e le definizioni usati all’interno dello schema.

4 Compiti e attività principali

Di seguito una breve sintesi di quanto indicato nel Ciclo delle Competenze (fase 2) a cui si rimanda per gli approfondimenti ed alcuni esempi.

Per ogni professione presa a riferimento, è essenziale definire i compiti (Tasks) e le attività specifiche che caratterizzano il relativo ruolo professionale. Essi forniscono una visione d’insieme delle principali attività e obiettivi che un professionista deve raggiungere.

Un compito è solitamente definito da un verbo che descrive un’azione che è accompagnato dall’oggetto o l’obiettivo su cui si concentra quell’azione.

I compiti indicano le principali responsabilità o funzioni che un professionista è chiamato a svolgere nel suo ruolo. Le attività specifiche, invece, rappresentano le azioni dettagliate intraprese per portare a termine tali compiti.

Ad esempio, considerando un tipico compito di una guida escursionistica “Realizzare l’offerta escursionistica” alcune attività specifiche necessarie relative a tale compito possono essere:

  1. Pianificare le attività dal punto di vista qualitativo, operativo e della prevenzione dei rischi
  2. Definire procedure e regolamenti interni
  3. Gestire le risorse economiche (budget)
  4. Gestire le risorse umane (staff)
  5. Guidare in sicurezza il gruppo lungo l’itinerario prestabilito
  6. Garantire il corretto svolgimento delle escursioni
  7. Verificare e controllare il rispetto della normativa vigente applicabile
  8. Monitorare la qualità del servizio

Ogni professione è caratterizzata da compiti specifici ma che più professioni possono avere alcuni compiti in comune. Ad esempio, il compito descritto Realizzare l’offerta escursionistica è uno dei compiti appartenente a tutte le figure professionali interessate al mondo delle escursioni (Guida Ambientale Escursionistica, Guida Cicloturistica, Guida Speleologica, Guida Equestre, Interprete Ambientale, ecc.).

5 Conoscenze, Abilità e Autonomia e Responsabilità (Competenze)  

Partendo dalle aree di Competenza contente i singoli settori per cui sono individuabili Competenze Tematiche (fase 3 del Ciclo delle Competenze), si tratta di individuare le competenze associati al profilo professionale preso a riferimento.

Nell’individuare le competenze associate ad una specifica professione, bisogna tenere conto del fatto se tale professione è regolamentata o meno, in quanto le prime hanno requisiti specifici stabiliti dalla legge, mentre le seconde possono variare in base a norme tecniche, prassi di riferimento o schemi proposti da parti interessate.

Per tale punto si tratta quindi di applicare quanto previsto dalla fase 4 del Ciclo delle Competenze (di seguito una sintesi).

Le competenze (capacità di utilizzare il sapere ed il saper fare) costituiscono un elemento combinatorio che tiene conto delle conoscenze, abilità e capacità personali e del relativo grado di autonomia e responsabilità necessarie per risolvere un problema o svolgere un compito anche complesso.

Le competenze, una volta specificato il compito associato, sono definite attraverso le seguenti componenti:

  • Conoscenze (Knowledge) (Sapere). Si riferiscono alle informazioni o ai fatti che una persona sa in un particolare campo o settore.
  • Abilità (Skills) (Saper fare o capacità di applicare il sapere). Si riferiscono alla capacità di applicare le conoscenze in modo pratico per svolgere compiti o risolvere problemi
  • Livello di Autonomia e Responsabilità (responsibility and autonomy level): Livello richiesto di capacità di applicare le conoscenze e le abilità in modo autonomo e responsabile. Tale livello è associato ad uno degli otto livelli di cui alla classificazione QNQ/EQF)

Il Livello Autonomia e Responsabilità di corrispondenza QNQ/EQF andrebbe associato per ogni singola competenza. Di norma, ad esclusione di alcune figure professionali e-CF, ciò non avviene, in quanto viene fornito il livello QNQ/EQF complessivo dato alla figura professionale nel suo complesso. Questo avviene per semplificare e fornire un unico valore di EQF ed è possibile grazie all’applicazione del principio del “principio qualitativo di prevalenza”.

Il principio qualitativo di prevalenza è anche riportato nell’allegato 2 “Criteri minimi per la referenziazione delle qualificazioni italiane al Quadro Nazionale delle Qualificazioni” del Decreto MLPS – MIUR 08/01/2018 “Istituzione del Quadro nazionale delle qualificazioni rilasciate nell’ambito del Sistema nazionale di certificazione delle competenze di cui al decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13”

“Nel caso in cui la qualificazione presenti competenze con differenti livelli ovvero livelli differenti rispetto alle dimensioni o ai descrittivi del QNQ e comunque, nel più complessivo processo delle valutazioni di comparazione e coerenza di cui al presente punto, la referenziazione deve avvenire sempre in base al principio qualitativo di prevalenza, attribuendo alla qualificazione il livello maggiormente ricorrente”.

In altre parole, se una qualificazione ha una varietà di competenze che si estendono su diversi livelli, piuttosto che assegnare un livello medio o cercare di bilanciare tra i diversi livelli, il livello che è più frequentemente rappresentato o che è predominante viene utilizzato come riferimento per la qualificazione nel suo complesso.

Il risultato, conseguente all’applicazione del “principio qualitativo di prevalenza” è quindi che molte norme, comprese le recenti norme UNI per la definizione dei profili professionali, rappresentano le single competenze attraverso le seguenti componenti:

  • Conoscenze (Knowledge)
  • Abilità (Skill)

E riportano un unico livello EQF riferibile alla professione

Individuazione delle Competenze e tipo di Professioni  

Nell’individuare le competenze associate ad una specifica professione, bisogna tenere conto del fatto se tale professione è regolamentata o meno, in quanto le prime hanno requisiti specifici stabiliti dalla legge, mentre le seconde possono variare in base a norme tecniche, prassi di riferimento o schemi proposti da parti interessate.

Ecco una prima classificazione:

  • A) Professione regolamentata: Le competenze sono (o dovrebbero) essere definite dalla normativa che disciplina la professione. In tal caso SI DEVE fare riferimento a quanto previsto dalla normativa prevista nella giurisdizione o nazione in cui la professione è stata regolamentata (Ingegneri, Medici, Architetti, Guide Alpine, ecc.). 
  • B) Professione non regolamentata ma costruita sulla base di una norma tecnica o prassi di riferimento. Le competenze sono definite da norme tecniche, come potrebbero essere le norme ISO, EN o UNI o prassi di riferimento come lo sono in Italia le UNI PdR. In tal caso è necessario fare riferimento alle norme tecniche pubblicate laddove si ha interesse ad una certificazione di terze parti o riconoscimento ai sensi delle PdR pubblicate.
  • C) Professione non regolamentata ma costruita sulla base di un riferimento normativo . Le competenze sono definite sulla base di riferimenti normativi definiti a livello nazionale o giurisdizionale o da schede definite da Enti Pubblici (ad esempio, in Italia, le schede dei Professionisti del Patrimonio Culturale definiti ai sensi del D.M 244 20/05/2019: Archeologo, Demoetnoantropologo, Storico dell’Arte, ecc.). In tal caso è necessario fare riferimento alle norme tecniche pubblicate laddove si ha interesse al riconoscimento da parte dell’Ente Pubblico che ha emesso il riferimento normativo.  
  • D) Professione non regolamentata e costituita sulla base di uno schema proposto da un parte interessata (Stakeolder). In tal caso è necessario fare riferimento allo schema proposto laddove si ha interesse ad un riconoscimento della parte interessata. In Italia, ad esempio, è il caso degli schemi di riconoscimento pubblicati da Associazioni Professionali  autorizzati a rilasciare Attestazione ai sensi della Legge 4/2013.
  • E) Professione non regolamentata e non esiste nessun schema di riferimento. In tal caso, si è liberi di definire le competenze, stando attendi che siano coerenti e pertinenti  con la professione presa a riferimento.

6 Criteri di valutazione delle competenze

Per l’attestazione del possesso delle competenze si propone di tenere in considerazione metodologie che tengono conto dei seguenti aspetti in modo non mutuamente esclusivi, vale a dire eventualmente in combinazione tra di loro:

  • Titoli di studio rilasciati in ambito accademico (Apprendimento Formale)
  • Formazione Specifica (Apprendimento Non Formale)
  • Esperienza lavorativa o professionale (Apprendimento Informale)

L’esperienza lavorativa o professionale può essere dimostrata attraverso vari strumenti tra cui:

  • Curriculum Vitae
  • Portfolio professionale
  • Collocamento oggettivo sul mercato (premi, riconoscibilità regionale, nazionale o internazionale)
  • Pubblicazioni (scientifiche o editoriali)

Il riconoscimento dell’apprendimento informale attraverso l’esperienza lavorativa o professionale è essenziale, poiché molte competenze vengono acquisite sul campo e non attraverso percorsi formativi tradizionali.

Il Titolo di studio, in genere obbligatorio nei casi di apprendimento formale, è si preso in considerazione ma il suo peso tende a diminuire all’aumentare delle competenze acquisite sul campo, poiché dimostrano la capacità di un individuo di applicare le sue conoscenze in situazioni reali.

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