Verso un nuovo orizzonte delle professioni turistiche

di Ignazio Caloggero

Premessa

In quest’articolo, oltre a presentare i contenuti pubblicati nella rivista “STANDARD” edita dall’UNI, Ente Italiano di Normazione, inclusa la presentazione delle professioni turistiche emergenti nel prossimo futuro, approfondisco ed estendo alcuni concetti relativi alle nuove professioni turistiche, già esposti in una relazione presentata a Terrasini il 5 aprile 2024, in occasione di TravelExpo 2024.

L’articolo è inoltre l’occasione per presentare gli schemi per il rilascio dell’attestazione ai sensi della Legge 4/2013 adottati da AIPTOC, in linea con gli standard EQF, ECVET e ANPR, auspicando, come riportato nella rivista nazionale dell’UNI, che tali schemi possano diventare la base di future norme di certificazione UNI.

Ribadisco l’invito a tutti gli stakeholder a partecipare alla Rete delle Competenze (RdC). Presento anche gli schemi per il rilascio dell’attestazione ai sensi della Legge 4/2013 adottati da AIPTOC, in linea con gli standard EQF, ECVET e ANPR, auspicando che tali schemi possano diventare la base di future norme UNI. E’ opportuno chiarire che l’obiettivo non è la certificazione dei professionisti che pur se auspicabile, rimane un atto volontario ma individuare schemi uniformi, trasparenti e riconoscibili a livello nazionale e internazionale.

Le professioni turistiche emergenti

L’evoluzione del settore turistico evidenzia l’emergere di figure professionali orientate verso il turismo Esperienziale, Enogastronomico, delle Radici, del Made in Italy, Religioso e dei Cammini, del Benessere e Culturale. Queste categorie non sono esclusive, molte esperienze turistiche possono infatti intersecarsi e sovrapporsi tra diverse tipologie.

Le professioni in ascesa riguardano quindi Manager e Operatori del Turismo negli ambiti citati, Direttori ed Operatori museali, Responsabili del Turismo e Marketing Esperienziale, e Cultural Event Manager.

Ad esempio, un viaggio può contemporaneamente avere carattere culturale, enogastronomico ed esperienziale, offrendo una comprensione più ricca e olistica della destinazione. Il Turismo del Benessere può essere fatto rientrare, per la sua natura all’interno del Turismo Esperienziale.

Le figure professionali interessati in primo piano saranno:

  • Professionisti delle esperienze (Specialisti e Responsabili delle Esperienze, Consulenti del Turismo e del Marketing Esperienziale)
  • Manager e Operatori del Turismo (nelle sue diverse declinazioni, Esperienziale, Culturale, Enogastronomico, delle Radice, del Made in Italy, delle Destinazioni, ecc.).
  • Professionisti del settore museale ed ecomuseale (Direttori ed Operatori (eco)museali
  • Curatori di Mostre (con specializzazione in mostre immersive)
  • Cultural Event Manager

A queste figure è necessario aggiungere ulteriori figure con competenze specialistiche essenzialmente legate ai servizi turistici e di supporto:

  • Addetti all’accoglienza e ai servizi turistici
  • Esperti di Marketing e Travel Designer
  • Esperti delle nuove tecnologie applicate al settore turistico (informatica, intelligenza artificiale, realtà virtuale e aumentata, ecc.

Criticità 

L’origine della saggezza è la definizione dei termini
(Socrate)

  • Assenza di formalizzazione
    • del contesto di riferimento
    • delle competenze professionali
    • del riconoscimento delle competenze

Soluzioni possibili

  1. Definizione formale delle varie tipologie di turismo (ambito e contesto di riferimento)
  2. Definizione dei profili professionali => Standard Professionali
  3. Definizione delle modalità di riconoscimento delle competenze => Standard Formativi

 

I Professionisti nel regolamento italiano

Il DPCM 14/10/2021 fornisce per la prima volta una definizione legale di “professionista”, in sintesi è professionista chi:

    1. è iscritto a un albo, collegio o ordine professionale;
    2. possiede attestazione rilasciata ai sensi della L. 4/2013;
    3. possiede certificazione UNI.

Per tutte le figure professionali per cui non esistono albi, e considerando la tendenza europea a non incentivare la creazione di nuovi albi nazionali a causa delle difficoltà di riconoscimento a livello europeo, le uniche opzioni disponibili per il riconoscimento dei requisiti professionali, in conformità con la normativa vigente, almeno in Italia, sono l’attestazione secondo la Legge 4/2013 o la certificazione UNI.

Certificazione o Attestazione di Qualità e Qualificazione ai sensi della Legge 4/2013?

La certificazione non è facilmente proponibile, almeno in Italia, se non dopo un passaggio che porti alla definizione di norme tecniche emanata dall’Ente nazionale italiano di unificazione (UNI). Tale norma potrebbe anche essere recepita dall’Organismo di Normazione Europea (EN) e infine dall’Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione (ISO).

Il passaggio proposto, almeno in ambito nazionale italiano, è strutturato in due fasi chiave, mirate a garantire un riconoscimento professionale in linea con gli standard europei e nazionali:

  • 1. Riconoscimento delle competenze professionali ai sensi della Legge 4/2013 sulla base di schemi di riconoscimento in linea con gli standard europei EQF ed ECVET. Inoltre, è preferibile che gli schemi di riconoscimento adottati siano coerenti anche con lo standard ANPR UNI.
  • 2. Certificazione in base a specifiche norme UNI. Ciò garantisce anche una maggiore uniformità, trasparenza e riconoscibilità delle competenze sul mercato del lavoro.

In  relazione alla prima fase AIPTOC ha sviluppato i propri schemi per il rilascio dell’attestazione ai sensi della L. 4/2013, in linea ai già citati standard EQF, ECVET e ANPR auspicandosi che tali schemi, possano costituire la base di future norme UNI.

Tutti gli schemi elaborati da AIPTOC, si basano su un modello denominato  “Ciclo delle Competenze”.  Questo modello costituisce un ponte tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro, di norma caratterizzati dai seguenti standard:

  • Standard Professionali (SP): basati sui compiti e i risultati ottenuti in un contesto lavorativo.
  • Standard Formativi (SF): riguardano il processo di acquisizione e valutazione delle competenze

Questo modello facilita la creazione di profili professionali (SP) fondati sulle competenze (espresse in termini di Conoscenze, Abilità e Autonomia e Responsabilità) e di Standard Formativi (SF) basati sui risultati dell’apprendimento. Tali risultati sono espressi in termini di conoscenze, abilità, responsabilità e autonomia, radicandosi, dunque, nel concetto di competenza stessa.

L’importanza di un riconoscimento professionale  ai sensi della Legge 4/2013 

L’importanza di un riconoscimento di una Associazione autorizzata ai sensi della Legge 4/2013 è ormai evidenziata da ulteriori elementi normativi intervenuti negli ultimi anni,  di seguito solo un breve estratto:

  • 2024:  Ordinanza del Consiglio di Stato Sez. VII 995/2024: che introduce nuovi elementi che assimilano le professioni ordinistiche a quelle regolate dalla Legge 4/2013.
  • 2023: Con il D.M. 4.8.2023 n. 109 il Ministro della Giustizia ha adottato il regolamento  che stabilisce i requisiti per l’iscrizione all’albo  dei consulenti tecnici di ufficio, nonché la formazione, la tenuta e l’aggiornamento di tale albo.
  • 2022: Microcredito.  L’intervento del Fondo mediante la concessione di una garanzia pubblica sulle operazioni di microcredito è ammesso per i professionisti iscritti agli ordini professionali o alle associazioni professionali iscritte nell’elenco tenuto dal Ministero dello sviluppo economico ai sensi della legge 4/2013. 
  • 2022: il DPCM 14/10/2021  mette sullo stesso piano, ai fini dell’inserimento nella Pubblica Amministrazione, le professioni non ordinistiche a quelle ordinistiche, infatti ai  fini del decreto si intende per:  “professionista”: la persona fisica iscritta ad un albo, collegio o ordine professionale e i professionisti come definiti ai sensi dell’art. 1 della legge 14 gennaio 2013, n. 4, in possesso dell’attestazione di qualità e di qualificazione professionale dei servizi ai sensi dell’art. 7 della legge 14 gennaio 2013, n. 4, rilasciata da un’associazione professionale inserita nell’elenco del Ministero dello sviluppo economico, o in possesso di certificazione in conformità alla norma tecnica UNI ai sensi dell’art. 9 della legge 14 gennaio 2013, n. 4 (Art. 1 DPCM 14/10/2021 
  • 2019 Il MIBACT con il D.M. 244 del 20 maggio 2019 ha  istituito l’elenco nazionale dei “Professionisti dei beni culturali” relativo alle seguenti professioni: Antropologo fisico, Archeologo, Archivista, Bibliotecario, Demoetnoantropologo, Esperto di diagnostica e di scienze e tecnologia applicate ai beni culturali, Storico dell’arte. Le associazioni ex Legge 4/2013, sono considerate associazioni certificanti ai sensi dell’art. 4, comma 7 del D.M 244/2019, per il riconoscimento dei requisiti professionali ai fini dell’inserimento nell’elenco nazionale dei “Professionisti dei beni culturali”.

 

In basso alcune pagine di approfondimento sui concetti presentati e gli schemi dei profili professionali di maggiore interesse.

Ignazio Caloggero

  • Presidente AIPTOC – Associazione Italiana Professionisti del Turismo e Operatori Culturali. Associazione inserita nell’Elenco delle Associazioni Professionali che rilasciano l’Attestato di qualità e di qualificazione professionale dei Servizi, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (ex MISE)
  • Componente organo tecnico UNI/CT 040/GL22 (Turismo) UNI – Ente di Normazione Italiano

– info@aiptoc.it

Pagine di Approfondimento

Schemi Professioni Turistiche emergenti

 

Formazione in Evidenza
Corsi Base 

L’articolo sulla rivista STANDARD

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